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Barcellona, rifiuti non raccolti per i nodi regionali: Pino spiega alla città tutti gli sforzi fatti

La conferenza stampa dell’assessore all’Ambiente su problemi e risposte concrete. Replica alla minoranza: sgravio Tari frutto dei verbali agli incivili

La perdurante situazione di stallo sul nodo rifiuti ha obbligato l'Amministrazione comunale a dare risposte precise alle rimostranze dei cittadini e dell’opposizione che nei scorsi avevano lamentato la mancanza di iniziativa. Il territorio è sporcato da numerose discariche a cielo aperto, generate dall'inciviltà di molti e dalla evidente impossibilità del gestore di intervenire a causa della saturazione della discarica di Trapani, che nelle ultime settimane ha prima bloccato e poi riaperto i cancelli, limitando gli ingressi dei mezzi stracolmi di indifferenziata provenienti da 80 comuni siciliani. Una soluzione straordinaria potrebbe essere inviare l'indifferenziata fuori regione, incrementando di oltre 150 euro il costo di smaltimento per ogni singola tonnellata (il sindaco Calabrò, tramite l'assemblea Anci, ha annunciato che verrà inoltrata la richiesta a Regione e Governo per coprire i costi). A chi ha tacciato di inerzia il Comune, l'assessore all'ambiente Paolo Pino controbatte sul merito, con una premessa politica: «Rivendico con forza quanto si sta facendo, nonostante le colpe non siano da imputare alla nostra Amministrazione o al gestore del servizio, bensì all'incapacità dei governi regionali che si sono succeduti negli anni – esordisce – Oggi subiamo la mancata regolamentazione di un piano rifiuti regionale o realizzazione di termovalorizzatori, la carenza di impianti e di investimenti sulle fonti rinnovabili e la conseguente saturazione delle discariche esistenti in Sicilia che rende impossibile il conferimento del rifiuto secco indifferenziato».

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