Il boom della stagione turistica a Taormina, con il pienone di questo periodo e un trend che allontana quanto si era verificato nel biennio della pandemia, spinge la Perla dello Ionio verso il rilancio e, al contempo, dà ristoro non solo alle casse degli operatori economici ma anche a quelle del Comune. Si prospetta, infatti, un ritorno, a tre anni di distanza dal 2019, ad un gettito di rilievo grazie all'imposta di soggiorno che, prima della pandemia, garantiva circa 3 milioni e mezzo al bilancio del Comune. Una somma pesante e che assume una valenza ancora più significativa se si tiene conto che ancora adesso persiste il problema dell'abusivismo che fa perdere poi al Comune un ulteriore cifra importante in questo ambito, specie perché permangono in una situazione di sommerso – e quindi di concorrenza sleale – alcune attività operanti nel settore extra-alberghiero (b&b e case vacanza). Nei due anni di pandemia Taormina aveva perso sino al 70% dei suoi abituali flussi turistici e il gettito dell'imposta era crollato drasticamente, fermandosi a circa 700 mila euro. Adesso, stando alle valutazioni aggiornate, si conta di arrivare ad almeno 2 milioni e 800.000 euro di gettito complessivo per il 2022. Molto dipenderà da come andrà la fase finale di questo anno: al momento si registrano parecchie prenotazioni turistiche fino ad ottobre e se non interverranno fattori esterni (come fu nel 2021 con una nuova ondata internazionale di Covid), non si esclude che Taormina possa anche sfondare il muro dei 3 milioni. L'articolo completo potete leggerlo nell'edizione cartacea - Messina