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Milazzo, giro di vite contro i furbetti nell’Area marina protetta

L’episodio di venerdì scorso, con l’individuazione di un pescatore di frodo di patelle e altri interventi che nelle precedenti settimane hanno portato a bloccare subacquei in cerca di prede nella Secca di Ponente, sono l’ennesima dimostrazione di quanto sia fondamentale rafforzare i controlli all’interno dell’Area marina protetta (Amp). E non solo per quel che concerne la pesca, ma anche il passaggio dei mezzi nelle acque del promontorio. Il meteo dice che ormai siamo in piena estate e ciò ha determinato un aumento delle unità da diporto nella zona più suggestiva del promontorio. Ma molti diportisti non intendono pagare la tassa prevista per l’attracco alla boa o per la sosta temporanea. E ciò nonostante da tre anni a questa parte sia operativa una riserva marina. E nonostante in tutta Italia vi siano queste regole che vengono rispettate. Ovunque, ma a Milazzo creano sempre motivo di polemica. Una situazione che determina spesso scontri verbali anche perché – è giusto sottolinearlo – i volontari dell’Amp, lo stesso presidente Mangano in sinergia con Capitaneria di porto sono decisi a far rispettare le regole, anche se danno sempre disponibilità.

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