Un piano da 72 milioni di euro, opere da realizzare nell’arco del prossimo triennio per concretizzare quella che è stata definita la svolta “green” per lo Stretto di Messina. l presidente dell’Autorità di sistema portuale Mario Paolo Mega ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Reggio Calabria, i programmi di sviluppo dei porti dell’Area dello Stretto. Lo ha fatto in Calabria dove negli ultimi giorni hanno suscitato scalpore le scritte offensive nei confronti di Mega, gesti contro i quali c’è stata la condanna unanime da parte di enti, istituzioni e forze politiche, sindacali e sociali, dell’una e dell’altra sponda del nostro mare. All’incontro con i giornalisti presenti anche il segretario generale dell’Autorità di sistema, Domenico Latella, e il componente del Comitato di gestione dell’organismo, Alberto Porcelli. Si parte, dunque, da una cifra: 72 milioni di euro, «tutti disponibili – ha sottolineato Mega – per importanti opere di ristrutturazione e rilancio delle aree portuali delle due sponde dello Stretto. Voglio ringraziare tutti per la solidarietà che mi è stata data all’indomani delle frasi minacciose e ingiuriose – ha detto in premessa il presidente – i porti si sviluppano se c'è collaborazione tra gli operatori, le istituzioni e le forze politiche». Sulla sponda calabra, secondo Mega, ci sarà una vera e propria rivoluzione, che dovrebbe avere effetti benefici anche per i collegamenti con Messina e Tremestieri. Tra gli interventi previsti, «l'elettrificazione delle banchine, in vista della scadenza del 2030 che imporrà al naviglio lo spegnimento dei motori all’interno dei porti, dove ogni funzione dei servizi di bordo dovrà essere assicurata con l’alimentazione elettrica». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina