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Messina, storie dall’inferno dei seggi: «Grazie al nostro “salvatore”»

La lettera di un presidente “salvato” da un segretario che lo ha affiancato mentre lo spoglio era in panne

Mentre prosegue il conteggio dei voti nel seggio centrale, è ancora vivo il ricordo delle difficoltà di molti presidenti di seggio a gestire le operazioni di scrutinio. L’inesperienza in molti casi è il motivo di alcuni ritardi. Ma c’è stato chi, in quel caos, con generosità, ha dato un aiuto determinante per “salvare” un seggio in panne. Lo racconta lo stesso presidente che ha ricevuto le dritte giuste per venirne fuori.
«Sono Rolando Pedicini, un ricercatore del CNR. Sono stato nominato presidente di sezione (189) dalla Corte d’Appello di Messina e mi è stata notificata la nomina il 7 giugno. Fino a quel momento non avevo avuto la benché minima esperienza, neanche come scrutatore. Alla luce di questo ho tentato di disdire l’incarico ma dagli uffici comunali mi è stato riferito che per poter disdire si dovevano comprovare delle condizioni di particolare gravità (Covid, lutto, condizioni serie di salute certificate da ospedali). Con molto preoccupazione ed ansia ho accettato, pur sapendo che in pochissimi giorni non potevo colmare le grosse falle di preparazione che ovviamente avevo. Purtroppo ad aggravare ancora di più la situazione è stata la mancanza di esperienza non solo mia ma anche dell’intero team di sezione . Nei pochissimi giorni ho tentato di recuperare più informazioni utili possibili, compatibilmente con gli impegni di lavoro. Le prime difficoltà si sono presentate il sabato per la preparazione del seggio. Più di 8000 schede suddivise in scatoloni, buste con verbali da riempire e schedari dei votanti. Abbiamo cercato di far partire la macchina, molto lentamente, contando le schede poi timbrandole una per una. Quando l’orologio segna quasi mezzanotte, probabilmente segnalato dai vigili o polizia che hanno fatto un lavoro veramente encomiabile, si è presentato Emanuele Castrianni, segretario della sezione 79 (della scuola Pirandello), il quale, una volta terminate le operazioni di chiusura e insediamento seggio nella sua sezione, mi chiedeva con molta educazione “avete bisogno di una mano?” illuminando improvvisamente il tunnel in cui eravamo intrappolati. Ha iniziato ad impartire calma e sicurezza, dettare i tempi e darci le migliori dritte anche sulla stesura dei verbali. Alle 2.30 abbiamo finito. Prima di andar via Castrianni mi rincuora ulteriormente lasciandomi il suo recapito telefonico rassicurandomi che lo potevo chiamare in qualsiasi momento avessi bisogno di un supporto. Alle 23,40 di domenica inizia la fase di spoglio dei 5 referendum. Tra molti bassi e pochi alti, dura fino alle 6.30, ora in cui, dopo aver chiuso il proprio seggio, fa capolino il signor Castrianni che ci aiuta a chiudere il seggio con i soliti consigli. Dalle 14 di lunedì fino alle 7 di martedì si procede con mille difficoltà e telefonate continue a Castrianni. Ho tentato diverse volte di contattare i numeri utili del Comune ma, nella maggior parte delle volte, non rispondeva nessuno. Verso le 7 arriva finalmente quello che posso definire senza alcun dubbio “il mio salvatore”, che dopo aver finito e chiuso i lavori al suo seggio si precipita da noi. Al suo arrivo facciamo un punto della situazione, cosa manca, buste da consegnare, plichi, ecc. Raccolto tutto il materiale si va al seggio pilota, scuola Cesare Battisti, siamo alle 11,30; si procede alla consegna dei plichi al comune consegnando il restante materiale. In tutto questo arco di tempo non solo io ma anche Castrianni non ha chiuso occhio da sabato a martedì 14. Spero che questa mia e nostra brutta esperienza sia da esempio per la macchina comunale per non ripetere nel futuro gli stessi errori, sperando che ci sia una formazione mirata per i presidenti di sezione che, avendo elevata responsabilità, è giusto che siano nei tempi e nelle forme giustamente formati. Castrianni non voleva assolutamente si sapesse tutto ciò ma è un esempio per le nuove generazioni.

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