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Duplice omicidio Camaro, trovati altri quattro proiettili

Nuovo colpo di scena nelle indaginI durante le operazioni difensive. I resti di 3 colpi conficcati in un muro divisorio della casa del presunto omicida Costantino, uno in strada. È intervenuta la polizia scientifica per repertare tutto

C’erano i resti di altri quattro proiettili nascosti sulla scena del duplice omicidio di Camaro San Luigi del gennaio scorso, quando il 37enne Claudio Costantino ha ucciso a colpi di pistola il 31enne Francesco Portogallo e il 35enne Giovanni Cannavò. Tre erano conficcati in un muro divisorio esterno dell’abitazione di Costantino, che fu il teatro della sparatoria, uno è stato ritrovato invece nei pressi dell’abitazione del vicino di casa dell’uomo.
È questo quello che emerge dagli accertamenti legati alle indagini difensive che erano stati programmati per ieri pomeriggio. E che si sono dovuti interrompere proprio per i ritrovamenti che sono stati effettuati dai periti di parte nominati dai difensori di Costantino, gli avvocati Filippo Pagano e Claudio Taormina.
Sul luogo del crimine c’erano ieri al lavoro il direttore del Centro investigazioni scientifiche Luca Chianelli e il biologo forense Salvatore Spitaleri, autorizzati ad ispezionare per conto della difesa lo scenario che portò alla morte di Cannavò e Portogallo. Ma quando sono emerse le novità l’avvocato Pagano, chiamato sul posto dai suoi tecnici, ha avvertito le forze dell’ordine per far repertare i nuovi ritrovamenti balistici. E sul posto sono arrivati gli esperti del Gabinetto di polizia scientifica della polizia che hanno prelevato ciò che restava di altri quattro proiettili.
Adesso la palla passa ovviamente gli esperti, per verificare se si tratta di residui metallici di colpi che sono stati sparati in quella occasione, oppure sono molto datati indietro nel tempo, ipotesi questa che non sembra comunque molto plausibile. A questo punto c’è un interrogativo di fondo da sciogliere: quanti colpi sono stati sparati quel pomeriggio, se già con i ritrovamenti di ieri siamo a quasi 20 reperti ritrovati? C’è quindi materiale nuovo per le indagini, che non si sono mai chiuse, le stanno seguendo l’aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto Giulia Falchi.

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