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Mojo, il Riesame rigetta le istanze difensive: resta in carcere in sindaco Pennisi

L’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose a Mojo Alcantara e Malvagna. Conferme anche per la sua vice, l’ex assessore e i due Pennisi

Istanze tutte rigettate. Hanno deciso così ieri mattina i giudici del Tribunale del Riesame di Messina per la vicenda sulle infiltrazioni mafiose nei comuni di Mojo Alcantara e di Malvagna, l’inchiesta che a metà maggio era stata una vera e propria “bufera giudiziaria” sui due centri ionici.
Resta quindi in carcere il sindaco di Mojo Bruno Pennisi, che è assistito dagli avvocati Nunzio e Franco Rosso, e Salvatore Pillera. Ma i giudici hanno confermato anche tutte le altre misure restrittive decise a suo tempo dal gip, quantomeno per chi ha proposto istanza di revisione. Questo dopo alcune udienze celebrate a Messina in precedenza, nel corso delle quali si sono confrontati per l’accusa i sostituti della Dda di Messina Liliana Todaro e Antonella Fradà, e poi i vari componenti del collegio di difesa. Quindi misure confermate anche per la vice sindaca di Mojo Clelia Pennisi, per l’ex assessore ai Lavori pubblici di Malvagna Luca Giuseppe Orlando, e poi per Carmelo Pennisi e Giuseppe Pennisi.
Dopo la bufera giudiziaria la prefetta di Messina Cosima Di Stani aveva adottato un provvedimento a carico del sindaco e della sua vice a Mojo, Bruno Pennisi e Clelia Pennisi, sospendendoli dalla carica con effetto immediato. Ai primi di giugno si erano invece insediate nei due centri ionici le Commissioni d’indagine nominate dalla prefetta Di Stani, per le attività di accesso ispettivo.

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