Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Colpo a Cosa nostra barcellonese, la Dda chiude il cerchio: 36 indagati- NOMI

La Direzione distrettuale antimafia di Messina ha chiuso il cerchio sulla maxi inchiesta dei carabinieri incentrata sulla riorganizzazione di Cosa nostra barcellonese. Al vaglio dei magistrati inquirenti, guidati dal procuratore Maurizio De Lucia, il troncone relativo per lo più ai reati di narcotraffico e possesso di armi.

I nomi

Nello specifico, il sostituto procuratore Francesco Massara ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di Tommaso Pantè, 52enne di Milazzo; Teresa Morici, 41 anni, nata a Palermo; Caterina Papale detta “Katia”, milazzese di 26 anni; Tindaro Papale, detto “Geppetto”, 31 anni, di Milazzo; Maria “Mary” Di Biase, 41enne di Messina; Salvatore Benenati, 47 anni, di Barcellona; Alessandro Abbas, 31 anni, originario di Messina; Gabriele Antonino Abbas, messinese di 27 anni; Desirè Cambria, 23 anni, originaria d Pontedera; Daniele “Danielino” Mazza, messinese di 28 anni; Alessio Materazzi, 23 anni, nato a Milazzo; Elena Sottile, messinese di 27 anni; Patrick Emanuele, 25 anni, nato a Messina; Luigi Mariutti, 51 anni, di Brindisi; Delia Giovanna Mariutti, 25enne di Misterbianco; Santo Genovese, 31 anni di Barcellona; Massimo Pirri, 31 anni, di origini russe ma domiciliato a Messina; Filippo Rosario Natoli, 22 anni, nato a Milazzo; Gabriel Naluz, inteso “Il Nero”, 22 anni, nato a Milazzo; Salvatore Parasole, detto “Colposecco”, 36enne di Milazzo; Maria Concetta Lenzi, messinese di 64 anni; Anna Maria Morgavi, 24 anni, di Palermo; Fabrizio Beneduce, barcellonese di 29 anni; Cristian Celi, barcellonese di 34 anni; Emmanuel Mondello, 24 anni, di Milazzo; Sonia Sirugo, 48 anni, originaria di Avola; Giuseppe Cosenza, 43enne catanese; Filippo La Macchia, 45 anni, di Barcellona; Enrico Caristi, 28 anni, di Messina; Giuseppe Francesco Calabrese, barcellonese di 38 anni; Davide Emanuele, inteso “Davidone”, 31 anni, di Milazzo; Emilian Jonut Apreotese, romeno di 26 anni; Salvatore Leo, 37 anni, di Messina; Yassine Lakhlifi, 27enne marocchino; Antonino Grasso, 23 anni, di Barcellona; Othmane Tuijri, marocchino di 33 anni. Sono difesi dagli avvocati Antonio Spiccia, Tommaso Calderone, Angela Elisabetta Sindoni, Gaetano Pino, Filippo Barbera, Gregorio Calarco, Giuseppe Calabrò, Salvatore Silvestro, Filippo Maria Barbera, Antonietta Pugliese, Annalisa Munafò, Diego Lanza, Salvatore Lo Vecchio. I militari dell’Arma, in particolare, hanno ricostruito episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti e possesso di armi, prevalentemente nel 2017, tra Messina, Milazzo, Falcone, Isole Eolie, Catania, Merì, Barcellona. Nell’avviso di conclusione delle indagini, l’accusa ha incluso anche gli indagati nei confronti dei quali il gip del Tribunale di Messina Fabio Pagana aveva rigettato la misura cautelare. Si tratta di uno stralcio della mega operazione in cui sono confluiti tre filoni investigativi gestiti dai carabinieri del Comando provinciale di Messina e delle Compagnie di Barcellona e Milazzo di eseguire tra Sicilia e Calabria misure cautelari emesse, su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Il blitz scattò lo scorso febbraio, risultato di una capillare attività coordinata dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai tre sostituti della Dda Fabrizio Monaco, Antonella Fradà e Francesco Massara, sulla famiglia mafiosa dei “barcellonesi”. Un gruppo storicamente radicato nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto, capace di esercitare anche nei centri vicini del comprensorio tirrenico messinese un costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali ed economia lecita, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (attraverso l’acquisizione di imprese intestate a presta nomi o imponendo, con metodo mafioso, la fornitura dei prodotti), sia nel business dei locali notturni del litorale tirrenico, oltre a tentare di condizionare le campagne elettorali.

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