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Messina, ecco la truffa dei finti hacker che chiedono il riscatto in bitcoin

Il messaggio fraudolento viene recapitato nella posta elettronica

«Salve! Mi rincresce, ma ho una notizia spiacevole per te. Qualche mese fa, sono riuscito ad avere accesso completo a tutti i dispositivi che usi per navigare in rete. Ciò mi ha permesso di monitorare tutte le tue attività su Internet». È l’incipit di un messaggio che molti messinesi hanno già ricevuto nelle email private, il cui oggetto è il seguente: “Pagamento in sospeso. Richiesta regolazione del debito”. L’ennesimo raggiro volto ad accalappiare ingenui o ignari utilizzatori di telefonini o pc.
Ad accendere i fari sul caso è stata la Polizia postale, dopo aver riscontrato una massiccia attività di spamming a scopo estorsivo. Appurato che il tentativo di estorsione è opera di un gruppo internazionale di criminali. La polizia ha però già assicurato che si tratta di una falsa segnalazione, allo scopo di impaurire gli utenti e spingerli a pagare una somma di denaro richiesta. «È tecnicamente impossibile – si legge sul sito della Polizia postale – che chiunque, pur se entrato abusivamente nella nostra casella di posta elettronica, abbia potuto – solo per ciò – installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, attivando la webcam o rubando i nostri dati», tranquillizzano gli specialisti.

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