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Messina, niente contratto di servizio. I rischi in casa Social City

Nuovo parere negativo da parte dei revisori dei conti. Cgil e Cisl lanciano l’allarme sui lavoratori

Da settembre i servizi della Messina Social City saranno a rischio. Quantomeno se non si sbloccheranno alcuni passaggi chiave, su tutti il contratto di servizio. A lanciare l'allarme è la Fp Cgil, dopo il nuovo parere negativo da parte del collegio dei revisori del Comune proprio al contratto di servizio. «Ciò si traduce nell’impossibilità che il suddetto contratto venga esaminato e votato dall’attuale consiglio comunale, che pure dovrebbe riunirsi in sessione straordinaria – evidenzia il sindacato -, e dunque la palla passerà al civico consesso fresco di elezione». E nel frattempo cosa succederà? «La preoccupazione, che più volte come Fp Cgil abbiamo messo in evidenza, è che non verrà portata avanti nessuna azione di stabilizzazione del personale a tempo determinato e che, soprattutto, si naviga a vista anche sulla prosecuzione dei servizi».

Il sindacato, con una delegazione di lavoratori, ha incontrato il direttore generale della Social City, ma ha già preannunciato che verranno chiesti «interventi e impegni concreti anche ai candidati a sindaco». Viene ricordato che «in questi tre anni ci sono lavoratori, tra le centinaia degli assunti a tempo determinato, che hanno maturato ben più di 24 mesi di servizio, in alcuni casi si è vicini anche ai 36, che hanno acquisito una notevole professionalità e che, legittimamente, vogliono sapere cosa sarà di loro dopo la scadenza dei contratti, per alcuni prevista il 10 giugno, per altri il 30, per altri ancora ad agosto».

La Fp Cgil ribadisce: «Continuiamo a pensare che l’internalizzazione dei servizi sociali rappresenti una scelta di valore che difenderemo e tuteleremo, ma è tempo che qualcuno si assuma la responsabilità di dare una risposta a questi operatori. In questo specifico momento riteniamo che, sia da parte del management della Messina Social City, sia da parte del Commissario del Comune Leonardo Santoro, non ci sia stato un atteggiamento concreto rispetto alla definizione di soluzioni alternative per la stabilizzazione in caso della non approvazione del contratto di servizio, anche perché restiamo convinti che anche con il contratto attuale, benchè in proroga, sia possibile procedere con un piano di assunzioni a tempo indeterminato».

Anche la Cisl Funzione Pubblica, attraverso la segretaria generale Giovanna Bicchieri e il responsabile aziendale Antonio Rodio, segnala che fra pochi giorni, il 10 giugno, scadranno i contratti di lavoro a tempo determinato per tanti lavoratori che, inseriti nel bando “long list” formulato ad hoc per le sostituzioni, prestano la propria attività lavorativa in diversi servizi gestiti dalla Social City. «Ad agosto 2022 si concluderà anche la graduatoria triennale – ricordano – e anche su questo aspetto non si ha alcun riscontro e non si comprende quale destino sia stato disegnato per i tanti lavoratori storici che lavorano nel settore dei Servizi Sociali da oltre trent’anni e, se non si dovesse trovare la soluzione, si rischia di disperderne qualità e grande professionalità acquisite nel tempo». Per la Cisl Fp è «necessario prevedere un piano di stabilizzazione del personale storico, rimanendo in linea con quanto ottenuto per molti lavoratori nello scorso percorso di stabilizzazione, e ciò sarà possibile solo grazie ad un lavoro sinergico fra sindacato, politica e mondo datoriale».

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