Una lunga lista di cessioni di droga, poi anche un’estorsione e perfino un caso di prostituzione per comprare gli stupefacenti. C’è tutto questo nell’inchiesta che i sostituti Anna Maria Arena e Roberta La Speme hanno chiuso di recente, inviando il relativo avviso di conclusione delle indagini preliminari a sette indagati. Si tratta di Francesco Rizzo, Raffaele Altieri, Nicola Rizzitano, Giuseppe Fornace, Cosimo Falliti, Gabriele Camarda e Giovanni Orlando. Sono assistiti dagli avvocati Maria Falbo, Pietro Giordano, Salvatore Silvestro, Gianluca Gullotta, Giuseppe Floresta, Rina Frisenda e Giuseppina Gemellaro. I fatti in contestazione sono diversi a seconda degli indagati e abbracciano un vasto periodo, compreso tra il 2018 e il 2020, e sarebbero stati commessi secondo l’accusa tra Villafranca Tirrena, Tarantonio, Messina e Orto Liuzzo. Per esempio a Rizzo viene contestato un caso di sfruttamento della prostituzione a Villafranca nel marzo del 2019 piuttosto singolare: avrebbe fornito il suo numero di cellulare ad un sito di incontri sul web per far contattare una donna, che avrebbe poi accompagnato lui stesso in auto nei luoghi di incontro con i clienti; avrebbe poi utilizzato i guadagni della donna per farle acquistare stupefacente da consumare insieme. Rizzitano e Fornace sono accusati di aver ceduto tra aprile e maggio del 2019 varie partite di stupefacenti, in un caso del valore di oltre 760 euro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina