Quando sembrava essere stata scritta la parola fine sulla querelle della spiaggia per nudisti a Capo Rasocolmo, nelle famose montagne di sabbia di San Saba, ecco la doccia fredda: una diffida inviata via pec al commissario straordinario di Palazzo Zanca, Leonardo Santoro, per chiedere il ritiro dell’ordinanza firmata dallo stesso pochi giorni fa. Mittente: Francesco Giostra Reitano, titolare dell’azienda agricola Tenuta Rasocolmo e, soprattutto, di gran parte dell’area “dedicata” ai naturisti dal provvedimento del Comune. L’ordinanza di Santoro era arrivata quasi un anno dopo le polemiche scatenate da uno dei tanti blitz della polizia municipale, conclusosi con due multe record (3.333 euro a testa) ad una coppia di nudisti per «atti contrari alla pubblica decenza». Ne seguì un dibattito: da una parte, accuse di degrado e di utilizzo di quell’area per pomeriggi e serate fin troppo “hot” (in testa alla battaglia, il Comitato Messina Nord); dall’altra, movimenti e consiglieri comunali a difesa di un’area che, di fatto, da sempre è meta di nudisti e naturisti. A dicembre 2021 viene votato in consiglio comunale l’emendamento, a firma di Alessandro Russo e altri, per l’istituzione ufficiale della spiaggia per nudisti, da inserire all’interno del Pudm (Piano di utilizzo del Demanio marittimo). E ora l’ordinanza di Santoro, che anticipa i tempi sull’entrata in vigore del Pudm stesso, istituendo la spiaggia per nudisti per la prossima estate. Caso chiuso? Tutt’altro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina