Numerosi studenti hanno partecipato all’incontro nell’aula magna del rettorato in ricordo del giudice Giovanni Falcone, della moglie e degli uomini della scorta, vittime della strage mafiosa di Capaci. Un momento di ricordo a 30 anni dalla strage ma anche di riflessione per ricostruire quello che è accaduto e formare una memoria per le nuove generazioni. L’incontro è stato organizzato dall’Università con l’Anm, l’Ordine degli avvocati di Messina e l'Ufficio scolastico provinciale. Il professore Giovanni Moschella, aprendo gli interventi dopo i saluti istituzionali, ha sottolineato l’esigenza di ricordare ma anche di riflettere sulla strage mafiosa. Il procuratore Maurizio De Lucia ha ricordato i risultati investigativi di questi anni ma anche la necessità di continuare a lavorare per scoprire quei livelli dell’organizzazione mafiosa dove sfuma la violenza ma ci sono relazioni più difficili da individuare. Altra questione che ha affrontato è quella legata al Pnrr con l'esigenza che i fondi vengano gestiti nella maniera più accorta possibile. L'avvocato Francesco Pizzuto, componente del Consiglio nazionale forense ha ricordato che già nel 1991 i commercianti si ribellarono al pizzo e la nascita delle prime associazioni antiracket mentre il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Paci ha ricordato come Falcone e Borsellino all’epoca furono isolati e ostacolati da una parte della magistratura. Infine la professoressa Ida Nicotra, docente di Diritto Costituzionale ha sottolineato l’importanza del ricordo. Sono intervenute le studentesse Noemi Munter e Simona Calabrese. L’incontro è stato aperto dai saluti del rettore Salvatore Cuzzocrea, del presidente dell’ordine degli avvocati Domenico Santoro,dal presidente dell’Anm, sezione di Messina Laura Romeo e del dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Stello Vadalà