Si scrive sport ma si legge futuro. In una città con due stadi da 60.000 posti complessivi, con il palazzo dello sport più grande della Sicilia, con altri 30 piccoli impianti e poi con tre squadre , guai a pensare ancora che la delega allo sport possa essere l’ultima del portafogli di una giunta. E lo sanno bene anche i cinque candidati sindaci che, dopo l’appuntamento con gli operatori della cultura, per la seconda volta si sono ritrovati tutti per un confronto sui temi caldi delle politiche sportive. Un volano per l’economia ma anche per il benessere, un’occasione per i grandi eventi e una per la diffusione dell’educazione all’attività sportiva. Ed è su questi temi che tantissimi dirigenti sportivi della città hanno dibattuto con i candidati nel salone delle Bandiere nell’iniziativa voluta dal Coni e dal Cip. Il tema comune della gestione dei grandi impianti ha trovato soluzioni omogenee nei programmi di Basile, Croce e De Domenico. Per tutti loro lo stadio Scoglio e il PalaRescifina devono essere offerti alla gestione esterna in coppia e non separatamente. Un solo polo sportivo, un solo gestore. Poi ci sono le sfumature. Perchè Basile dice che il bando per lo stadio si è dimostrato un boomerang e l’area del S. Filippo va inserita in un programma anche sportivo. «Il PalaRescifina non può sostituire l’arena dei concerti di Acireale oggi inutilizzabile, l’offerta deve essere unica». De Domenico sostiene che lo Scoglio senza copertura non è appetibile e che il Rescifina può avere una doppia funzione, sport e musica. Sul Celeste, Totaro punta al ripristino per renderlo disponibile per lo sport di base. Mentre Sturniolo dice che «Prima dei grandi eventi è meglio pensare allo sport nelle periferie». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina