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S. Teresa di Riva: 50enne di Furci morì per i ritardi nei soccorsi. Pena confermata per un medico

S. Teresa di Riva, l’impiegato Carmelo Giannetto poteva essere salvato. La dott. Ermelinda Cicala, del “118”, si rifiutò di intervenire subito

Confermata anche in Secondo grado la condanna per la morte di Carmelo Giannetto, il cinquantaduenne di Furci Siculo deceduto nell’estate del 2014 dopo un malore che lo colpì in casa e i ritardi nei soccorsi.
La Corte d’appello di Messina ha infatti confermato la sentenza di primo grado del 24 settembre scorso con la quale è stata condannata ad un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) la dottoressa Ermelinda Cicala, 66 anni, all’epoca dei fatti medico in servizio al Pte-118 di S. Teresa di Riva, per le accuse di omicidio colposo (un anno) e omissione di atti d’ufficio (sei mesi).
In primo grado era stata stabilita una condanna al risarcimento per Cicala e l’Azienda sanitaria provinciale di Messina da liquidarsi alle sei parti civili, oltre al pagamento di una provvisionale di 40.000 euro nei confronti di quattro familiari della vittima e alle spese processuali fissate in 6.840 euro.
Adesso i giudici hanno stabilito il pagamento di altri 3.400 euro di spese processali ai familiari.

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