Un altro ragazzo e professionista di Falcone vola in cielo, lasciando un vuoto incolmabile nella famiglia e nell'intera comunità. Il 42enne Salvatore Scarpaci, imprenditore del settore della ristorazione, emigrato in Svizzera per motivi di lavoro dopo la chiusura dell'attività commerciale "L'Officina del Gusto" di contrada Belvedere, domenica mattina è stato trovato riverso a terra nella cucina in cui dal 2019 stava operando come chef di un noto ristorante vicino Ginevra. Dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che Scarpaci abbia avuto un malore improvviso e a nulla sono serviti i soccorsi. La Polizia svizzera ha disposto l'autopsia, necessaria prima del trasferimento della salma in Italia, prevista per la fine di questa settimana. Lascia la moglie e i due figli, che lo avevano raggiunto in Svizzera subito dopo la partenza del giovane da Falcone.
Una vita dedicata al lavoro e ai suoi cari, messa a repentaglio negli anni scorsi dall'incendio che devastò la falegnameria di famiglia, dove Salvatore Scarpaci lavorava come operaio. Poi l'avventura con il ristorante di Belvedere, riconosciuto nell'hinterland come un'eccellenza, chiuso a seguito dell'avvento del Covid. La comunità è rimasta incredula alla notizia della morte, avvenuta a distanza di poco meno di tre mesi da quella del collega e amico Alessio Terranova, deceduto a seguito di un incidente stradale. «Ancora dolore, ancora lacrime. Un altro chef che ci lascia a causa di un malore fulminante - scrive sui social il sindaco Nino Genovese -. Una terribile notizia che ha addolorato e lasciato attoniti tutti, ma soprattutto ha distrutto la serenità di una stimata famiglia che condivideva orgogliosamente le soddisfazioni professionali che Salvatore si stava prendendo».
Poi il retroscena tragico e premonitore, rievocato dallo stesso primo cittadino: il 12 febbraio scorso, nel commentare da lontano la morte di Alessio, Salvatore aveva chiuso così il suo post: “Ovunque tu sia, spero che il tuo sorriso ti accompagni per tutta la vita. Ti voglio e ti vorrò sempre bene amico mio, ma mancherai fino a quando non ci rincontreremo", di certo non immaginava che l’incontro potesse avvenire così presto».
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