Svolta nell’inchiesta sul combattente mercenario messinese al fianco delle milizie filo-russe nel conflitto in Donbass, il 29enne Giuseppe Russo, che da mesi è ricercato in tutta Europa dai carabinieri del Ros di Messina, dopo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a suo carico nel maggio del 2021. Nome in codice dell’indagine è “Ivan”. Secondo indiscrezioni il sostituto procuratore della Dda Fabrizio Monaco, che sta coordinando l’indagine del Ros e le ricerche a livello internazionale, ha intenzione di andare avanti negli accertamenti su Russo, mentre ha richiesto l’archiviazione per l’altro indagato dell’inchiesta, il noto professore messinese d’origini greche Daniele Macris, che a maggio del 2021 fu raggiunto da un’informazione di garanzia. Russo, che rimane quindi al centro delle “attenzioni” del Ros, è ritenuto in stretti rapporti con “il generalissimo”, ossia il livornese Andrea Palmeri, già destinatario di un mandato di arresto europeo in quanto ritenuto responsabile di arruolamento e reclutamento di mercenari a scopo terroristico-eversivo. Il giovane, dopo essere stato reclutato in Italia cinque anni fa, combatteva in cambio di un corrispettivo economico al fianco delle milizie filo-russe nel conflitto armato contro l’esercito ucraino che, dal 2014, si è sviluppato nel Donbass (Ucraina orientale). Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina