Rito immediato. Si chiude quindi in tempi rapidi la vicenda del 52enne, G. M., che in passato ha avuto problemi psichiatrici, autore il 18 marzo scorso di un raid incendiario in via Consolare Valeria che avrebbe potuto trasformarsi realmente in tragedia. Il pm Marco Accolla ha infatti chiesto al gip Tiziana Leanza la celebrazione del processo con rito immediato “saltando” il passaggio dell’udienza preliminare, e il gip l’ha accolta fissando l’inizio del processo per il prossimo 27 settembre. L’uomo, che è assistito dall’avvocato Pina Abbate e attualmente si trova in carcere, deve rispondere dei reati di devastazione e tentato incendio doloso. I residenti del complesso residenziale e il proprietario del deposito della ditta antincendio presi di mira, parte offesa in questa vicenda, sono assistiti dall'avvocato Luigi Giacobbe. L’autore dei due raid incendiari, organizzati a distanza di pochi ore l’uno dall’altro all’alba del 18 marzo scorso, fu addirittura bloccato nel secondo tentativo da alcuni operai che stavano riparando i danni del primo incendio, e poi consegnato alla polizia. Ad incastrarlo furono anche le immagini del sistema di videosorveglianza della ditta presa di mira, la “Antincendi dello Stretto”. Alla base ci sarebbero motivi di rancore che l’uomo e alcuni suoi parenti, ormai defunti, avrebbero maturato nel tempo.
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