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Corruzione e peculato all’Asm di Taormina, aperta l’udienza preliminare

L’inchiesta sull’Acquedotto a Taormina dopo la denuncia dell’ex liquidatore Fiumefreddo. Coinvolti in 13, tra cui l’ex responsabile del servizio e imprenditori

S’è aperta ieri davanti al gup di Messina Tiziana Leanza l’udienza preliminare per le vicende dell’Asm di Taormina, l’Azienda servizi municipalizzati, che nel novembre scorso portò all’emissione di cinque misure interdittive dopo un’inchiesta gestita dal sostituto procuratore della Dda di Messina Rosanna Casabona con la Polizia e la Guardia di Finanza. Le ipotesi di reato secondo l’accusa sono varie tra peculato, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e una serie di violazioni alla normativa in materia di subappalto.
Gli indagati complessivi sono adesso tredici. Il gup ha intanto ammesso la costituzione di parte civile dell’Asm, che è rappresentata nel procedimento dall’avvocato Giovanni Mannuccia. Il giudice ha anche rigettato le eccezioni preliminari sollevate dai difensori e poi ha proceduto alla trattazione del rito ordinario, scelto da dieci tra i coinvolti, poi sono intervenuti il pm Casabona, il legale di parte civile per l’Asm, l’avvocato Mannuccia, e i tanti difensori impegnati. Altri tre imputati, ovvero Vincenzo Caserta, Francesco Cipolla e Pietro Monaco hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato, per cui il gip ha fissato il prossimo step d’udienza il 22 di giugno, per la decisione unitaria di tutte le posizioni tra riti ordinari e giudizi abbreviati.

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