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Messina, all'Atm premi da 200 a 850 euro ai lavoratori. Ma è polemica

In occasione della ricorrenza del Primo Maggio, “distribuiti” 300.000 euro extra ai dipendenti

Un primo maggio diverso dal solito quello dei dipendenti dell’Atm. La festa dei lavoratori ha portato in dote un bel premio, sostanzialmente, per tutti loro. Una decisione quella del board aziendale che ha garantito dai 200 agli 850 euro di bonus per ciascun dipendente in base a due parametri diversi, ma che ha lasciato perplessi i sindacalisti della Uil e della Cgil che fanno riferimento alla coincidenza elettorale. «Quando una squadra vince il merito non va solo al capitano o all’allenatore ma a tutti i componenti del gruppo», così il presidente della partecipata Giuseppe Campagna ha annunciato il premio straordinario.
I fondi vengono dal “risparmio” su quanto accantonato dall’azienda per il contratto di secondo livello. Circa 300.000 euro che non sono stati necessari per assolvere agli obbligli di quel tipo di accordo e che l’azienda ha deciso di redistribuire ai suoi dipendenti, come un premio. Un’attenzione particolare è stata data a tutto il personale come autisti, verificatori, operatori della ztl che quotidianamente attraversano vivono in strada a contatto con l’utenza. Una parte del premio è stato calcolato in base alle presenze in azienda, una seconda parte in base alle best practice, e quindi anche al numero di contestazioni disciplinari ricevute.

Il primo bonus, lo hanno avuto tutti, salvo coloro che non hanno lavorato per motivi personali per tutto l’anno, il secondo solo chi ha ricevuto al massimo una contestazione. «Atm, in questi quasi due anni di lavoro, è cresciuta tanto e si è impegnata al massimo per portare i propri servizi ai livelli degni di una città metropolitana come Messina. Questo è stato possibile grazie anche e soprattutto ai nostri autisti, verificatori, amministrativi, manutentori che hanno dato il massimo nelle loro mansioni – conferma Campagna – ed è proprio per questo che abbiamo voluto dare questo premio, per gratificare nel modo più immediato e tangibile i nostri operatori e le loro famiglie. È giusto dare il legittimo riconoscimento a chi ci ha permesso di arrivare dove siamo». «Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa – sottolinea il direttore generale, Claudio Iozzi – la società ha investito molto in nuovi mezzi, ha assunto nuovo personale, sta avviando una campagna di formazione senza precedenti nei vari settori, con l’obiettivo di proiettare Atm tra le società di trasporto pubblico locali all’avanguardia in Italia».

L’iniziativa sembra avere un gusto dolce amaro per la Filt Cgil e Uiltrasporti. «Ben vengano gli incentivi che questi sindacati hanno più volte reclamato per tutti i lavoratori - dichiarano Carmelo Garufi e Michele Barresi segretari di Filt Cgil e Uiltrasporti - ma il presidente Campagna che celebra con questo gesto la festa del primo maggio ci appare un ossimoro, viste le continue vessazioni ed il clima autoritario da tempo instaurato in azienda che ha portato a due scioperi di queste organizzazioni sindacali. Quotidianamente assistiamo a fiumi di contestazioni disciplinari senza una vera possibilità di discolpa per i lavoratori ed i più tartassati sono proprio gli autisti che, per quanto comunicato, sebbene elogiati dal presidente, nella stragrande maggioranza non avrebbero diritto al premio per festeggiare il primo maggio». Poi la vena polemica sulla coincidenza pre elettorale. «Ribadiamo che siamo d’accordo a incentivare i lavoratori, ma questo premio elargito a poche settimane dalle elezioni occorre che vada strutturato diversamente e concordato con le organizzazioni sindacali perché tutti i lavoratori partecipano al risultato dell’azienda e soprattutto va istituzionalizzato e riconosciuto ogni anno se non gli si vuole lasciare l’amaro sapore della propaganda elettorale». E sempre ieri la controreplica di Campagna. «Il bonus è stato riconosciuto a tutti i lavoratori di Atm, apprendisti compresi per dare un segnale di sincero apprezzamento verso chi muove gli ingranaggi di un meccanismo complesso. Non si capisce dunque perché usare come motivo di attacco un gesto che premia i lavoratori ed il loro impegno. Forse chi muove le critiche è rimasto fermo a qualche anno fa, quando i lavoratori ricevevano gli stipendi con cadenza variabile, quando i fornitori scappavano per paura di non essere pagati, quando di autobus in città se ne vedevano pochi e raramente».

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