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Discarica di Portella Arena a Messina, sette richieste di giudizio

Svolta nell’inchiesta sulla gestione del sito: il pm vuole andare a processo

È la svolta. Si va verso l’udienza preliminare per l’inchiesta sulla gestione della ormai ex discarica di Portella Arena, vera e propria bomba ecologica a tempo in parte ancora irrisolta. Il sostituto procuratore della Dda Rosanna Casabona, che ormai da alcuni anni si occupa del sito di smaltimento, dopo la fase della chiusura delle indagini preliminari ha formalizzato infatti all’ufficio Gip sette richieste di rinvio a giudizio ipotizzando una serie di reati a carico di ex amministratori comunali ed ex amministratori delle partecipate MessinAmbiente e MessinaServizi. Il magistrato ipotizza, quantomeno in questa fase, alcune tipologie di reato come il rifiuto di atti d’ufficio, il getto pericoloso di cose e l’omessa raccolta del percolato in relazione alla normativa di riferimento (è il ddl n. 152 del 2006).
In questo caso, così come è accaduto in passato ad altre giunte comunali, è coinvolta l’ex amministrazione Accorinti. Le richieste di rinvio a giudizio depositate dal pm Casabona riguardano infatti l’ex sindaco Renato Accorinti, l’ex assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, il responsabile del procedimento per conto del Comune, l’ing. Salvatore Saglimbeni, e poi gli amministratori delle società di gestione, dagli ex commissari di MessinAmbiente Alessio Ciacci a Giovanni Calabrò, all’ex amministratore unico di MessinaServizi, Beniamino Ginatempo, per concludere con l’ex direttore generale della stessa MessinaServizi, Aldo Iacomelli. Ovviamente le qualifiche si riferiscono all’epoca dei fatti, che in questo caso risalgono al 2018, quando il sito tra l’altro venne sequestrato dal magistrato sulla scorta della grave emergenza ambientale in atto in quel determinato momento storico.

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