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Messina, l’anziana caduta nella casa di riposo. Assolta la titolare

È un caso complesso è delicato quello affrontato dalla corte d’Assise, che vedeva coinvolta la titolare di una casa di riposo con la classica accusa di “Abbandono di persone incapaci”, la 62enne Concetta Bucca. Al centro la rovinosa caduta e la successiva morte di un’anziana, l’83enne milazzese Caterina La Rosa, che nel 2014 era ospite della casa di riposo “Oasi San Paolo” di San Filippo del Mela.
Secondo il capo d’imputazione iniziale della Procura di Barcellona, dopo la denuncia dei familiari della donna, parte civile nel procedimento con gli avvocati Giuseppe Coppolino e Salvatore Amato, l’accusa metteva in correlazione la rovinosa caduta dell’anziana dalla sua sedia a rotelle, avvenuta il 25 ottobre di quell’anno, con il decesso, verificatosi invece il 26 dicembre successivo. Esisteva cioé secondo l’impostazione iniziale il cosiddetto nesso eziologico, il rapporto causa-effetto, tra la caduta e l’evento fatale. Il punto nodale era rappresentato dalla presunta mancanza di predisposizione in termini di risorse materiali e personali, dei mezzi idonei a garantire una adeguata assistenza alla La Rosa in relazione alle patologie di cui soffriva, allettata da circa un anno e affetta da Alzheimer, che riuscì in qualche modo a sganciarsi dalle cinture di contenimento e rovinò a terra, fratturandosi il femore. In concreto la donna era in un’area comune delal casa di riposo e le due operatrici che assistevano tutti gli anziani non riuscirono ad evitare che l’anziana stramazzasse a terra dalla sedia a rotelle.
Il dibattimento però ha portato verso conclusioni diverse rispetto al quadro iniziale, tanto che anche il pm al termine del suo intervento l’altra mattina ha chiesto l’assoluzione della titolare della casa di riposo. Assoluzione che giudici e giurati hanno deciso dopo una lunga camera di consiglio con la formula piuttosto netta «perché il fatto non sussiste».
Le argomentazioni difensive di questa vicenda per la signora Bucca sono state sostenute in aula dall’avvocato Massimo Rizzo, che nel corso del suo intervento ha scalettato una serie di punti-chiave.

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