Messina

Martedì 08 Ottobre 2024

Barcellona, cinque morti nella fabbrica esplosa: due rinvii a giudizio e un abbreviato

Il devastante incendio della fabbrica di giochi d’artificio, nella foto piccola il pubblico ministero Emanuela Scali

Il Gup del Tribunale di Barcellona, Antonino Orifici, su richiesta del pubblico ministero Emanuela Scali, ha disposto il rinvio a giudizio per due dei tre imputati ritenuti responsabili della tragica esplosione della fabbrica di giochi pirotecnici della famiglia Costa di Barcellona che provocò la tragica morte di cinque persone e il ferimento grave di altre due. Si tratta dell'imprenditore Vito Costa titolare della stessa fabbrica distrutta dalla deflagrazione, avvenuta alle 16,30 del 20 novembre 2019 (tra le vittime la moglie di Vito Costa, Venera Mazzeo); e di Antonino Bagnato, 39 anni, procuratore della ditta artigianale che stava eseguendo lavori, quale procuratore della stessa impresa di cui è titolare il padre. Entrambi saranno processati il prossimo 23 giugno. Diversa invece la scelta del padre, Corrado Bagnato, 66 anni il quale ha optato per il rito abbreviato e sarà giudicato nell'udienza fissata per il 16 giugno. I familiari delle vittime del tragico incidente si sono costituiti parte civile con gli avvocati Paolo Pino, Cettina Triscari, Pina Rita Bruno. Ai tre imputati erano stati contestati in tutto dieci capi di imputazione di reati che sarebbero stati commessi in cooperazione tra loro, primi fra tutti l'omicidio colposo plurimo ed il disastro colposo. Tra le fiamme che, in quel maledetto pomeriggio del 2019, si svilupparono a seguito di due diverse devastanti deflagrazioni nei depositi della fabbrica, persero la vita con Venera Mazzeo, la moglie del titolare della fabbrica, gli operai della ditta che stava installando una serie di grate ad alcune finestre e porte delle casermette all’interno delle quali erano depositate polvere esplosiva e materiale pirotecnico. Nelle terribili deflagrazioni perirono Mohamed Taeher Mannai, 39 anni, di origine tunisina, e i barcellonesi Vito Mazzeo, 23 anni, Giovanni Testaverde, 34 anni, e Fortunato Porcino, 36 anni. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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