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Messina, la tragica morte di Pina Guccione. Il ricordo commosso dei colleghi della Corte d'Appello

"Esprimere in così breve tempo a tutti voi chi fosse la dottoressa Guccione, la nostra Pina, è troppo riduttivo. La semplicità, il garbo, la pazienza infinita e la raffinatezza nei modi in primis erano una sua prerogativa. È stata la sua indubbia capacità a consentire l’ingresso di una donna nella stanza più autorevole della Corte di Appello. Ha faticato tanto Pina ad avere riconosciuta la professionalità e il ruolo che ha ricoperto fino alla fine sempre con il sorriso, con signorilità, umiltà e modestia: doti che la contraddistinguevano". E' quanto scrivono in una lettera ricordo i colleghi della Corte d'Appello di Messina dopo la tragica scomparsa della collega Pina Guccione.

"Era il suo sorriso che appariva di buon mattino e che ci accompagnava fino a sera quando, stanca di una giornata lavorativa, rientrava a casa con il suo zainetto in spalla e le sue cuffie che non abbandonava mai. Sì perché Pina non era solo quanto hanno descritto in questi giorni; era il direttore responsabile della Segreteria, diretta collaboratrice del presidente della Corte di Appello, nostro punto di riferimento, dei colleghi tutti e del distretto. Pina, sono stati il tuo forte senso del dovere e di responsabilità, la tua abnegazione per l’ufficio ad accompagnarti fino a ieri, giorno maledetto che ci ha privato della tua presenza. Nulla lasciava presagire che sarebbe stato l’ultimo giorno in cui avresti varcato l’ufficio a cui tanto ti sei dedicata.

Il nostro pensiero non può non rivolgersi ad Antonio, Laura e Marta, di cui Pina era tanto orgogliosa; a Italo, compagno di una vita, ai familiari tutti con i quali ci stringiamo di fronte a questo improvviso ed immenso dolore. Ti piaceva  - concludono - citare questo aforisma locale: “Chi nasce mappina non può morire foulard”; eppure cara amica e collega, sei stata per noi un raffinato foulard che si è spento in questo Palazzo di giustizia".

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