Messina, altro salasso della Tari: crescerà dell’11%. E 130 lavoratori sono appesi ad un filo
Si profila una nuova stangata per le tasche dei messinesi. La nuova impennata dei costi dello smaltimento dei rifiuti in discarica, decisi in maniera monopolistica dalla Sicula Trasporti che gestisce l’impianto di Lentini, porteranno, in 4 mesi, al secondo ritocco verso l’alto dei costi complessivi del servizio e quindi anche della Tari. La nota è arrivata poco prima di Pasqua al Comune. Secca, senza alcuna possibilità di concertazione. Il costo dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati passa da 264 euro a tonnellata a 340 euro, inclusa l’iva ma escluso il trasporto che incide, più o meno per altri 20 euro. Se consideriamo che fino a dieci mesi fa il costo era di 125 euro, è facile calcolare che l’aumento maturato da giugno ad oggi sfiora il 200%. Tutto a carico dei comuni e, di riflesso, dei cittadini che dovranno far fronte all’impennata attraverso la Tari di quest’anno. I rifiuti indifferenziati, con l’esaurimento dello spazio nelle pochissime discariche siciliane, era già cresciuto dopo Natale raggiungendo quota 264 euro. Ora l’ulteriore lievitazione di 80 euro per la riduzione delle possibilità di abbancamento nel nisseno e a Siculiana. I rifiuti viaggiano verso il nord Italia e, a quanto pare, anche all’estero perchè negli anni non sono state trovate soluzioni nell’isola e i cittadini ne devono pagare le conseguenze. Il piano Tari di Messina era pronto per approdare in Aula per la votazione. Portava in dote un aumento medio del 7,2%, usando come riferimento l’abitazione media dei messinesi (91 metri quadri, per case più grandi l’aumento è superiore). Il valore complessivo del Piano finanziario era di 54,1 milioni (quello precedente del 2019 era di 48,4). Adesso salirà a quota 56 milioni e neanche a dirlo sarà la Tari più cara di sempre. Gli otto milioni in più rispetto all’ultima Tari pagata dai messinesi, sono solo parzialmente compensate dal lavoro dell’ufficio Tributi che ha recuperato 5800 utenti fantasmi. Concretamente si può dire che rispetto all’ultimo tariffario Tari, l’aumento sarà più o meno dell’11%. In soldoni una famiglia di 4 persone in una casa di 90 metri quadri pagherà 50 euro in più. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina