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Messina, controlli del Nas all'ex Inam. Diagnostica obsoleta e ambienti di lavoro inadeguati

Attrezzature diagnostiche obsolete, non in linea con le norme sulla prevenzione. E requisiti di sicurezza dei luoghi di lavoro da “monitorare”. Sarebbero questi i contenuti chiave del verbale – che sarà inviato alla Procura – redatto, nella giornata di oggi, dai carabinieri del Nas, intervenuti nei locali dell’Asp di via del Vespro, il poliambulatorio ex Inam.

Nel mirino c’è in particolare il laboratorio di Citopatologia e Hpv-Dna test, dopo almeno due segnalazioni formali inviate sia all’assessorato alla Salute (Nucleo ispettivo e vigilanza) che all’Asp dal Coas, sindacato autonomo dei medici dirigenti.
Ma cosa dicono il coordinatore provinciale Mario Macrì ed il suo vice Emilio Cortese (e cosa, dunque, è finito sotto la lente dei Nas, che oggi hanno acquisito corposa documentazione)?

Per i sindacalisti il laboratorio non è presente nel funzionigramma dell’atto aziendale, non è individuato quale centro di costo, «è privo di formale accreditamento istituzionale», ci sarebbero anomalie, sempre secondo il Coas, nell’inquadramento del personale, così come nella gestione delle apparecchiature diagnostiche. «Segnaliamo anche come la dotazione strumentale – scrivevano già a marzo i due sindacalisti –, gli arredi e gli ambienti di lavoro siano inadeguati, come pure gli spazi dedicati all’utenza». Da marzo il Dasoe, dipartimento dell'assessorato regionale alla Salute, chiede all'Asp una dettagliata relazione su quanto segnalato.

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