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Operazione “Drug Express” a Barcellona, dieci condanne

L’inchiesta coordinata dalla Dda contro il traffico di stupefacenti nel triangolo Milazzo-Barcellona-Torregrotta

Condannati, al termine del processo con il rito abbreviato, 10 imputati coinvolti nel procedimento giudiziario scaturito dall'operazione antidroga “Drug Express”, coordinata dai magistrati della Dda di Messina.

L'inchiesta effettuata da Guardia di finanza e polizia, scaturita nell'operazione eseguita all'alba del 16 luglio 2021 nel triangolo di territorio compreso tra Milazzo, Barcellona e Torregrotta ed estesa anche a Messina e persino nell'area laziale di Bracciano, portò all'applicazione di misure cautelari personali per 11 persone di 13 indagati. Tra essi vi sono capi promotori di una associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti. Il gruppo smerciava cocaina e crack, attraverso insoliti canali e sistemi di approvvigionamento. Ed è per questo che l'operazione congiunta di due diverse forze di polizia è stata denominata “Drug Express” che tradotto significa “l'espresso della droga”, così battezzata per il ricorso da parte dell'organizzazione ai “corrieri” espressi per dare continuità alle forniture di sostanze stupefacenti che provenivano – avendo come destinazione la provincia di Messina – anche da Bracciano in provincia di Roma.

Ieri, il Giudice per l’udienza preliminare Tiziana Leanza, sulla base delle richieste avanzate dal pm della Dda Francesco Massara, ha condannato alla pena più pesante, di 18 anni e 10 giorni di reclusione, il tunisino Kais Meslmani, 38 anni, ufficialmente residente a Torregrotta e di fatto domiciliato a Milazzo nella casa che la banda di cui lo stesso sarebbe stato il leader utilizzava come base operativa; a 10 anni e 2 mesi di reclusione è stato invece condannato il numero due della banda di spacciatori, Santino Nastasi, 35 anni, di Torregrotta, che godeva della fiducia dei fornitori di droga anche di quelli oltre lo Stretto; la condanna a 9 anni 3 mesi e 25 giorni di reclusione, è stata decisa invece per Giuseppe Maiorana, 30 anni, originario di Barcellona e residente a Merì e per il quale la richiesta di condanna era stata maggiore; pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione invece per Leonardo La Cava, 23 anni, di Pace del Mela.

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