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Bandi truccati a Palermo: il concorso “aggiustato” e poi saltato. Le accuse a Pippo Navarra

La parola alla difesa. I primi indagati per i presunti concorsi truccati al Policlinico di Palermo hanno risposto alle domande del gip Donata di Sarno, respingendo le accuse. L’ex professore Gaspare Gulotta, ritenuto il “dominus” del sistema svelato dall’operazione condotta dai carabinieri del Nas, sottoposto venerdì scorso agli arresti domiciliari, è stato interrogato fino alla tarda notte di lunedì: con lui i figli Eliana, chirurgo del Civico, anche lei ai domiciliari, e Leonardo, interdetto per un anno dai pubblici uffici. L’ex docente ha negato di aver mai influenzato un concorso o fatto accordi per scegliere i vincitori. Sia lui che la figlia hanno respinto anche le accuse di calunnia nei confronti dell’ex genero.

Il legale di Navarra

Domani mattina, invece, toccherà al prof. Giuseppe Navarra, chirurgo del Policlinico di Messina, interdetto anche lui per dodici mesi: «Nel corso dell’interrogatorio cui procederà, per rogatoria, il Gip di Messina – fa sapere il suo legale, l'avvocato Nino Favazzo –, il prof. Giuseppe Navarra risponderà alle domande che gli verranno poste e, siamo certi, dimostrerà la linearità della propria condotta. Allo stato, anche per il rispetto, sempre dovuto, nei confronti di chi ha condotto le indagini, non ritengo di dover aggiungere altro, salvo chiarire che nei confronti del mio assistito, l’accusa è solo di abuso di ufficio e non di corruzione, come sembravano far intendere le prime notizie di stampa».

Le accuse a Navarra

È nelle vesti di commissario di concorso che Navarra, direttore dell'unità operativa complessa di Chirurgia ad indirizzo oncologico del Policlinico di Messina, finisce nelle carte dell’inchiesta. «È uno dei pochi professori ordinari in tutta Italia – viene spiegato – in possesso dei requisiti che gli consentono di far parte della cosiddetta lista Asn, una lista ristrettissima (15-16 componenti) e pertanto molto frequentemente viene sorteggiato a far parte di commissioni giudicatrici per i concorsi universitari». Tra Navarra e Gulotta, si legge negli atti giudiziari, «intercorre un rapporto di buona amicizia, tant’è che Leonardo, figlio di Gulotta, è un medico specializzando che frequenta la scuola di specializzazione di Chirurgia» al Policlinico e «Navarra è il suo tutor». Al chirurgo messinese, così come agli altri commissari di concorso indagati, viene contestata «la piena disponibilità a tenere condotte illecite pur di salvaguardare il criterio della cosiddetta indicazione della sede»: avrebbero, insomma, «modificato i criteri di selezione dei canddiati e svelato i punteggi provvisori dei concorsi come se fosse una cosa normale, così impendendo a soggetti effettivamente meritevoli di ottenere il dovuto riconoscimento accademico».

Il concorso sotto la lente

A Navarra , in concorso con Gulotta ed il prof. Ludovico Docimo, viene contestata «la manipolazione dell’esito naturale del concorso per prof. ordinario di prima fascia, posta in essere con la rivelazione a Gulotta dei punteggi ancora ufficiosi assegnati ai candidati e con la nomina quale vincitore del prof. Agrusa (anche lui indagato, ndc), seppure costui avesse un punteggio inferiore agli altri candidati». Quel concorso avrà poi «un esito disastroso», tant’è che verrà nominata un’altra commissione, e Gulotta dirà allo stesso Agrusa: «Navarra è stato messo perché tu avevi voluto messo Navarra e Navarra è stato fatto fuori completamente dalla commissione ed ha le sue responsabilità... si doveva imporre a non accettare quel verbale». Durante quel concorso vengono registrati anche degli incontri tra Gulotta e Navarra. A gennaio 2020 i due si vedono all’hotel La Torre di Palermo, dove si tiene un convegno medico, ed è lo stesso Gulotta ad ammettere di parlargli del concorso. Stessa cosa avverrà con ripetute telefonate. Quindi, nel maggio 2020, «il prof. Navarra invia una lettera scritta a Gulotta, per il tramite del figlio Leonardo». Secondo gli inquirienti il chirurgo del Policlinico di Messina utilizzerebbe «un linguaggio criptico»: «Ti manderei una cassata – dice al telefono a Gulotta –, anzi stamattina mi hanno fatto mangiare, oggi pomeriggio, gli infermieri, una cosa che non conoscevo... le pesche... che è un dolce che io non conoscevo. Ti mando una guantiera di pesche». Ma per gli inquirenti Navarra «non invia pesche, ma un foglio con i punteggi numerici ufficiosi assegnati ai vari candidati. Ciò appare chiaro in base alle intercettazioni ambientali installate nell’ufficio di Gulotta».
A quel punto Gulotta «appronta una nuova tabella valutativa numerica» nella quale viene incrementato il punteggio di Agrusa. La consegna della tabella avverrebbe il 13 maggio, durante un nuovo incontro a Messina. Salterà tutto, poi, «per motivi non dipendenti dalla volontà degli indagati»: decisivo, infatti, sarà l’intervento dell’allora rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, che dirà: «C’è un errore gravissimo... è una follia, io non ho mai visto una cosa di questo genere.. alla fine fanno vincere il candidato che c’ha tre punti in meno...».

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