Messina

Martedì 30 Aprile 2024

Messina, le estorsioni dei “Batanesi”: decise quattro pesanti condanne

La rete di estorsioni sui Nebrodi messa in piedi dal gruppo mafioso dei Batanesi e dai loro fiancheggiatori nel biennio 2011-2012 ci fu anche secondo i giudici della corte d’appello di Messina, che ieri pomeriggio dopo alcuni “aggiustamenti” hanno sostanzialmente confermato la sentenza di primo grado che fu decisa dal tribunale di Patti e inflitto quattro pesanti condanne ad altrettanti esponenti e “aggregati” del clan. Si tratta di Antonino Conti Mica, originario di Tortorici; Nicolino Gioitta, di Alcara Li Fusi; e poi di Gaetano Sebastiano Liuzzo Scorpo e Liborio Francesco Mileti, entrambi di San Salvatore di Fitalia. Il nome in codice dell’inchiesta è “Castello”, venne realizzata nel 2018 dagli allora sostituti della Distrettuale antimafia Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, e dai carabinieri. Le condanne inflitte sono pesanti: a Gioitta 9 anni e 10 mesi, a Conti Mica 10 anni e 7 mesi, a Mileti 9 anni e 10 mesi, a Liuzzo Scorpo 9 anni e 6 mesi. Si tratta di lievi riduzioni rispetto alla sentenza di primo grado dovute ad alcuni fattori: l’esclusione del ruolo di capo, promotore e organizzatore per Conti Mica, l’eslcusione dell’aggravante delle “persone riunite”; un’assoluzione parziale da un capo d’imputazione per Mileti; una dichiarazione di prescrizione per Conti Mica per un capo d’imputazione dopo l’esclusione dell’aggravante mafiosa. I quattro imputati sono stati assistiti dagli avvocati Alessandro Pruiti, Flavia Galbato e Salvatore Silvestro. Confermati quindi anche, a carico dei quattro imputati, i risarcimenti in sede civile per le parti civili private, per gli enti e le onlus antiracket costituite in giudizio, ovvero il Centro studi “Pio La Torre”, la Fai, l’Acis di S. Agata Militello e il Comitato Addiopizzo di Messina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina  

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