Arresto convalidato e custodia cautelare in carcere. È quanto deciso dal giudice Eugenio Fiorentino nei confronti dell’uomo arrestato qualche giorno fa dalla Squadra mobile, perché trovato in possesso di più di 21 chilogrammi di droga alla Rada San Francesco. Un verdetto peraltro conforme alla richiesta del pubblico ministero. Dall’ordinanza firmata dallo stesso gip emergono ulteriori dettagli. L’indagato risponde al nome di Francesco Amante, messinese di 45 anni, difeso dall’avvocato Alessandro Trovato. Mercoledì scorso, intorno alle 21.50, personale della Questura di Messina, durante servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, effettuano un controllo dei mezzi in transito agli imbarcaderi della Caronte. In prossimità dell’uscita del “serpentone”, viene notato un autocarro Hyndai, di proprietà di Amante, appena sbarcato dalla nave traghetto “Telepass”. Invitato a scendere, il conducente mostra irrequietezza, segno che nasconde qualcosa. Infatti, in un borsello di colore bianco e nero, gli agenti trovano un piccolo involucro di cellophane contenente sostanza erbacea, risultata essere, al successivo esame Narcotest, un derivato della canapa indiana, per un peso complessivo lordo di 1,72 grammi. Amante è pertanto accompagnato alla caserma Calipari, in modo che il suo veicolo possa essere perquisito. Nel cassone, tra numerose cassette di legno, normalmente destinate al trasporto di prodotti ortofrutticoli, ci sono 15 buste trasparenti con all’interno erba, in un sacco nero, 10 panetti contenuti al loro volta in un sacchetto azzurro di plastica, tutti verosimilmente riconducibili a sostanza stupefacente. Dagli accertamenti specifici effettuati al Gabinetto provinciale della polizia scientifica, si stabilisce essere anche questo un derivato della canapa indiana. Il peso è di 16.312,92 grammi (15 involucri in cellophane trasparente contenenti sostanza erbacea di colore verde) e 5.008,11 grammi (10 involucri in cellophane trasparente contenenti sostanza in pasta di colore marrone). Un altro quantitativo di tipo erbaceo viene portato alla luce a bordo dello stesso autocarro, avvolto da una carta alluminio, a sua volta rivestita da un foglio di giornale pubblicitario: pure in tale circostanza, si tratta di un derivato della canapa indiana, ma del peso di 17,44 grammi. Non solo: rivoltando come un calzino l’abitazione di Amante, gli agenti scoprono un’agendina con appunti manoscritti, indicanti nomi e somme di denaro. Raccolti tutti questi elementi, i poliziotti arrestano il quarantacinquenne e sequestrano stupefacente e materiale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina