Il referendum deve farsi. Per quanto deboli le sue motivazioni, antistorico il processo di frammentazione dei territori, costosissima la consultazione, si dovrà andare a votare per Montemare, il nuovo comune richiesto dal comitato costituito da alcuni cittadini di Castanea e di altri villaggi collinari e rivieraschi della estrema zona nord.
Si andrà a votare dopo le elezioni amministrative e la data sarà stabilita dal commissario ad acta Vincenzo Raitano. Il Tar di Catania, dopo l'udienza dello scorso 9 marzo, ha dato torto al Comune di Messina, che si era rifiutato di indire il referendum adducendo motivi legati alla pandemia. Il tribunale amministrativo ritiene non giustificabile l’inadempimento dell’amministrazione, presupposto dell’intervento sostitutivo, "ciò in quanto non sussiste il potere di sospendere con decreto sindacale un decreto assessoriale e, conseguentemente, l’autorizzata consultazione referendaria, espressiva dell’esercizio del diritto costituzionalmente tutelato della partecipazione democratica alle consultazioni, sia pure per ragioni di emergenza epidemiologica da Covid 19".
In sintesi, è da intendersi nullo il decreto sindacale che, per ragioni epidemiologiche, dispone la sospensione della consultazione referendaria autorizzata con decreto dell’assessore regionale "per difetto assoluto di attribuzione". Con molta probabilità la data del referendum dovrebbe essere fissata in autunno ma su questo occorre attendere la conferma ufficiale.
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