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Immobili a Messina, prezzi in calo e boom di compravendite

Lo stato di salute del mercato immobiliare messinese, secondo il primo Osservatorio 2022 di Nomisma

Calano i prezzi delle case, soprattutto in periferia. Per questo «il 2021 ha fatto registrare un forte aumento delle compravendite a Messina, con picchi in entrambi i semestri. Le 2.320 transazioni finali (+39,5% sul 2020) sono il livello più alto del decennio. Il dinamismo del mercato rincuora, ma le condizioni di partenza erano molto degradate e l’eventuale risalita avrà tempi lunghi». E’ quanto emerge dall’analisi del primo Osservatorio Immobiliare 2022 di Nomisma dedicato ai mercati intermedi.

Domanda in crescita, sia per l’acquisto che per la locazione, per il mercato residenziale messinese. Nomisma evidenzia come la compravendita sia avvantaggiata da prezzi che da anni diminuiscono senza soluzione di continuità, anche se con un’intensità decrescente. Nel 2022 i prezzi delle abitazioni nuove sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente (+0,2%). La stabilità delle quotazioni è la sintesi di un andamento contrapposto tra le variazioni che si registrano in centro città, in aumento del 2,2%, e nella periferia, arretrata del -0,9%. Le quotazioni delle abitazioni usate sono invece calate di circa un punto percentuale su base tendenziale, cioè rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questo caso le variazioni di minore intensità sono state rilevate in centro (-0,5%) rispetto alla periferia (-1,1%), sintomo di poca sensibilità della domanda all’accessibilità economica degli immobili. Pressoché cristallizzate le quotazioni degli immobili, con una perdite di valore rispetto al 2008 (picco degli ultimi vent’anni) del -28,2% per il residenziale usato e del -23,4% per le nuove costruzioni. Crescono invece del 2% su base tendenziale, cioè rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i canoni di affitto relativi alle abitazioni usate. In questo caso il rialzo è identico in centro e in periferia, «un segnale dell’esistenza di un trend rialzista degli affitti antecedente allo scoppio della pandemia», evidenzia l’Osservatorio. Negli ultimi dieci anni i tempi di vendita degli immobili sono oscillati tra 8-9 mesi, senza mai scendere al di sotto di questo livello. Il divario tra prezzo richiesto ed effettivamente pagato (sconto) si è però ridotto, attestandosi nel 2022 al 16,5% contro il 19% del 2014 (valore massimo del periodo). Contestualmente, sotto la pressione della domanda, i tempi per finalizzare le locazioni si sono accorciati, riducendosi da 4 a 3 mesi.

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