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Messina, i rifiuti speciali all'ospedale "Papardo": in cinque davanti al gup. I NOMI

È presumibile che l’ospedale Papardo, parte offesa in questa vicenda, si costituirà parte civile nel procedimento

È arrivato il tempo dell’udienza preliminare per i cinque indagati dell’inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza che nel dicembre scorso smascherò un “giro” di rimborsi maggiorati nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti speciali, all’interno dell’ospedale Papardo.
L’udienza si terrà il 20 aprile prossimo davanti al gup Ornella Pastore. E sono coinvolti la legale rappresentante della ditta di Catania Medieco Servizi srl, Gina Landro, e i quattro operai della ditta Emanuele Totaro, Francesco Totaro, Santo Campailla e Massimo Caraci. Saranno assistiti dagli avvocati Dario Riccioli, Fortunato Strangi, Isabella Maria Coppola e Antonio Centorrino. È presumibile che l’ospedale Papardo, parte offesa in questa vicenda, si costituirà parte civile nel procedimento.
A dicembre gli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria chiusero il cerchio dopo aver analizzato per mesi le risultanze della “gara di bacino” indetta dall’Asp di Catania, in qualità di capo-fila, e quelle della gara indetta dalla Centrale unica di committenza della Regione Sicilia, riguardanti le Aziende sanitarie e i presidi ospedalieri ricadenti nel bacino della Sicilia Orientale. Un’attività investigativa diretta dalla Procura, mediante accertamenti tecnici e analisi della documentazione amministrativa che “accompagnava” i rifiuti, dal nosocomio della zona nord sino alla termodistruzione.
E vennero a galla varie condotte anomale, tra cui quella della società aggiudicataria dell’appalto, nonché del suo personale dipendente: attraverso l’utilizzo di una bilancia priva dei requisiti di legalità – in quanto presentava il sigillo di protezione rotto – e pesature falsate, secondo l’accusa determinavano arbitrariamente il carico dei rifiuti da smaltire, così da aumentarlo ed avere introiti ingiustamente maggiorati.

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