
Rischia di essere uno dei più vergognosi sprechi di risorse pubbliche. I 50 milioni di euro stanziati dal Governo e assegnati a Rfi per l’elaborazione dell’ennesimo studio di fattibilità sul collegamento stabile nello Stretto non si giustificano in alcun modo. E bisogna dirlo, e scriverlo, oggi più che mai.
Il ministro Enrico Giovannini, nei giorni scorsi, in risposta alla domanda di un senatore, durante l’audizione a Palazzo Madama, ha dichiarato che i tecnici incaricati dal Gruppo Fs hanno predisposto un cronoprogramma, con le varie tappe, ed entro la fine del 2022 dovrebbe chiudersi l’iter procedurale. Ma di cosa si sta parlando? Quanti hanno capito sul serio cosa sta accadendo? E quanto e come i siciliani e i calabresi, sia quelli a favore sia quelli contrari al Ponte, dovrebbero sentirsi umiliati e sbeffeggiati?
C’è una linea di continuità tra il Governo Conte bis e il Governo Draghi ed è in quella sorta di studio prodotto dal “Gruppo di lavoro” voluto dall’ex ministra dei Trasporti Paola De Micheli. Discutibilissima la genesi di questa Commissione di esperti, discutibilissima la scelta dei componenti (neppure uno dei principali esperti di Ponti!). Quel Gruppo di lavoro, dopo aver impiegato più di un anno, ha consegnato una relazione al ministro Giovannini, nel frattempo subentrato a Paola De Micheli. E il Governo Draghi è ripartito da lì: «Sulla base delle considerazioni riportate, il GdL ritiene che la soluzione aerea a più campate sia potenzialmente più conveniente di quella a campata unica. Il GdL ritiene di sconsigliare le soluzioni dei tunnel subalveo e in alveo soprattutto per l’elevato rischio sismico ad esse collegato e per la mole di indagini geologiche, geotecniche e fluidodinamiche necessarie per verificarne la fattibilità tecnica, ma anche per l’eccessiva lunghezza necessaria per il tunnel subalveo e la presumibile durata degli approfondimenti necessari per la nuova soluzione del tunnel in alveo, per la quale mancano riferimenti ed esperienze». Eliminati i Tunnel, si è indicata come preferibile l’opzione del Ponte a più campate, che era stata scartata in passato.
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5 Commenti
Elio Walter Barillaro
29/03/2022 06:25
È vergognoso il fatto che questo cavolo di ponte non sia stato ancora realizzato. Il primo progetto è stato redatto addirittura nei primi anni '60 del secolo scorso. Che schifo! Si va avanti a parole ma non con opere.
vendiamotutto
29/03/2022 08:33
solo vergogna !! bla bla come sempre all`Italiana sprechi su sprechi restituiti i 50 ml. al publico che pagassero i politici . il ponte sarebbe importante per la calabria e sicilia infrastruttura molto importante
Natale Zucca
29/03/2022 10:02
Il Ministro Giovannini naturalmente non è capace di leggere un progetto, e noi Italiani ormai non siamo neanche in grado di costruire un ponticello su un torrente senza farlo crollare, il mondo ci schiaffa in faccia un nuovo ponte a una campata lungo più o meno quello sullo stretto e noi da idioti guardiamo ammirati visto il baratro di ignoranza tecnica in cui siamo, sappiamo solo costruire armi, niente di tecnologico ma solo armi ormai obselete, sicuramente i tecnici si chiedono ammirati la tecnologia dei nuovi missili Ipersonici, forse dofvrebbero tornare a scuola dai Cinesi o dai Russi.. Sono passati i tempi di LEANARDO da ViNCI.
Gregorio
29/03/2022 15:31
E da gli anni sessanta che si parla di fare il ponte Il progetto e sempre uguale, cambiano i Politici,che sempre pensano alle loro tasche.Mio zio in gegnere del Genio Civile di Messina aveva il progetto gia pronto dal 1959.Politici smettetela fate i seri,pensate allo sviluppo del paese.
Giuseppe RINALDI
30/03/2022 08:50
Ricordo nei primi anni '50, io c'ero' già si parlava del "Ponte". I progetti sono stati tanti, dalla campata unica a più campate, dal tunnel ad una specie di ponte di barche, ma nulla. E nulla sarà per molto tempo ancora. Si sono spesi un sacco di soldi, la Corte dei Conti, non ha alcun addebito da fare per spreco di risorse pubbliche?