L'imprenditore Immacolato Bonina è stato condannato a 6 anni e 3 mesi di reclusione perché riconosciuto colpevole –nel giudizio in primo grado conclusosi ieri sera al Tribunale – dei reati di estorsione ai danni di un gruppo di dipendenti e di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. La condanna, su richiesta del pm Veronica De Toni che nella sua requisitoria aveva chiesto 8 anni e 6 mesi, è stata decisa dai giudici del Tribunale, presidente Antonino Orifici, componenti Noemi Genovese e Maria Cristina Polimeni. La vicenda, che ha portato alla condanna del magnate dei supermercati scaturisce dalla gestione della crisi che investì la società che gestiva la piattaforma di acquisto e distribuzione delle merci destinate a tutti i supermercati del gruppo, la “C.s.r.s. spa”, “Centro supermercati regione Sicilia”, società non ammessa al concordato preventivo e dichiarata fallita il 30 novembre 2016. Nel processo si sono costituiti parte civile 22 dipendenti in maggioranza con l'avv. Antonino Centorrino e altri con gli avv. Giorgio Leotti, Gioele Sodano e Carmelo Buccheri, per i quali il Tribunale ha condannato l’imputato al risarcimento dei danni in sede civile. Parte civile anche l'Inps costituita con l'avv. Antonello Monoriti.
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