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Ponte sullo Stretto, l’affondo di Musumeci al Governo

Secondo il presidente della Regione la strada del nuovo studio di fattibilità è stata intrapresa proprio per rinviare la scelta “sine die”

Pensavano di avere dalla loro il presidente della Regione siciliana, ma Nello Musumeci li ha subito “gelati” con una dichiarazione inequivocabile: «La decisione di ripresentare il progetto del Ponte sullo Stretto è una perdita di tempo, non c’è alcun dubbio. Il Governo ha capito che la migliore strategia per eludere il problema è proprio quella di perdere tempo». Giovedì sera il governatore siciliano è intervenuto nel corso di un incontro, svoltosi nella sala dell’Accademia dei Pericolanti e promosso da quella parte dei “Sìpontisti” che, però, sta cavalcando, ormai da parecchi mesi, l’ipotesi del Ponte a tre campate. Sono vecchi politici e vecchi professionisti, come il prof. Aurelio Misiti e l’ing. Remo Calzona (autore del libro “La sfida tra i due mari”), e personaggi influenti, come il presidente della Svimez, Adriano Giannola, che hanno indotto il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini a valutare, «con grande interesse» questa proposta del Ponte a più campate.
Ma Musumeci non le ha mandate a dire. Né al Governo né a chi sta contribuendo a far sprecare tempo e risorse, rendendo sempre meno credibile il percorso che avrebbe potuto portare alla costruzione della grande opera di collegamento tra Sicilia e Calabria.
«C’è un evidente stato confusionale all’interno del Governo nazionale – afferma Musumeci – al di là della serietà e della buona volontà del ministro Giovannini. Temo che le pressioni e i condizionamenti politici di alcuni settori del Parlamento sul Governo sul Ponte abbiano prodotto significativi risultati: decidere di non decidere». Dichiarazioni forti, proprio perché fatte in quel contesto, davanti ai sostenitori del Ponte a tre campate.

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