Uno degli atavici problemi di Rodia è costituito dalla mancanza di vie di fuga. Le connessioni dirette con la Statale, invece, sono vitali in chiave sicurezza. A ciò mira il “Progetto della strada di collegamento tra la Statale 113 e il villaggio di Rodia”, a cura del Comune di Messina. Un’opera che fa registrare un passo fondamentale nel complesso iter. L’Autorità di bacino del Distretto idrografico della Sicilia ha rilasciato l’autorizzazione idraulica unica proprio a Palazzo Zanca. Una fumata bianca, quindi, nell’appalto per l’affidamento di servizi di ingegneria ed architettura relativi alla progettazione definitiva, progettazione esecutiva, alla esecuzione di indagini geognostiche e alla redazione della relazione geologica definitiva. Sostanzialmente, Palazzo Zanca potrà accedere all’alveo del Torrente Rodia per poter effettuare sondaggio elettrico, tomografia elettrica, profilo sismico, prova sismica attiva, sondaggio sismico e prova dinamica. Passaggi tecnici, questi, in corrispondenza di alcuni manufatti indicati in una apposita relazione del responsabile unico del procedimento e nel cosiddetto Piano delle indagini. L’accesso al corso d’acqua avverrà tramite la pista esistente utilizzata da diversi decenni per raggiungere il lungomare del borgo della zona nord e la contrada Puccino. «L’inizio dei lavori, del quale dovrà essere data preventiva comunicazione all’Autorità di bacino, dovrà avvenire entro 90 giorni dalla data di consegna dei lavori nel caso di opere pubbliche ovvero entro 90 giorni dalla data della presente autorizzazione nel caso di opere private», si legge nel provvedimento firmato dagli uffici palermitani. In cui si specifica che «in ogni caso l’ultimazione dei lavori dovrà avvenire entro tre anni dal loro inizio, decorsi i quali l’autorizzazione idraulica unica perderà di efficacia e dovrà essere nuovamente richiesta». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina