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Incendi a Canneto di Caronia, condannati padre e figlio

Il tribunale di Patti
Si è concluso con la condanna a sei anni  per Giuseppe Pezzino, 33 anni, e un anno e sei mesi per il padre Antonino Pezzino, 61 anni, il processo di primo grado sugli incendi del 2014 a Canneto di Caronia, conosciuti  come i “misteri” di Canneto per l’origine ignota dei quei roghi  senza  spiegazione di automobili parcheggiate, elettrodomestici spenti e suppellettili nelle abitazioni.
Il giudice del Tribunale di Patti Giovanna Ceccon ha emesso la sentenza a conclusione del processo iniziato nel 2019. A carico di Giuseppe Pezzino, condannato per dodici capi d’imputazione per le accuse di incendio, danneggiamento seguito da incendio e truffa, disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e il pagamento delle spese della parte civile Rosalia Mirabella, rappresentata dall’avvocato Salvatore Sanna. Antonino Pezzino è stato invece riconosciuto colpevole in concorso col figlio per un episodio di danneggiamento seguito da incendio di un mezzo dell’Unione dei Nebrodi e per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Entrambi gli imputati, la cui difesa è stata sostenuta dagli avvocati Giorgio Magistro, Domenico Magistro e Francesco Pizzuto, dovranno corrispondere le spese al Comune di Caronia, altra parte civile, e il risarcimento dei danni da liquidarsi separatamente. Prescritta l’imputazione di procurato allarme.

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