Messina

Sabato 05 Ottobre 2024

Pnrr Messina: delusi molti Comuni, ma il Ministero ha detto “no“

Gli undici progetti presentati ai ministeri per l’approvazione in origine erano 108. Tanti quanti i comuni della provincia. La città metropolitana aveva “assegnato” 750.000 euro a piccoli centri e 2 milioni a quelli più grandi. Per settimane i sindaci ha cercato nei loro cassetti progetti, con finalità di integrazione sociale, che potessero finire in un Piano unico, che legasse questa capillare proposta. Piazze, impianti sportivi, luoghi di socializzazione, ecco cosa vorrebbero realizzare i primi cittadini. Il primo stop arriva l’8 febbraio, quando la bozza del Piano viene inviata al Ministero viene definita con “criticità” proprio per la parcellizzazione della proposta che “inibirebbe l’obiettivo di raggiungere un rilevante impatto sul territorio”. Inizia la fase di concertazione con il Governo che altre tre volte ribadisce la criticità del Piano così come formulato. A marzo una riunione dei sindaci dà mandato ai dirigenti di provare comunque a spedire il progetto in quei termini. La città metropolitana, con la scadenza alla porta, invia in bozza tre piani, Città del Ragazzo, Aree estese a valenza ambientale e, appunto, Rigenerazione e resilienza dei Comuni. Il 17 marzo il ministero dell’Interno dichiara, in pre parere, dichiara inammissibile il terzo piano, quello dei Comuni e la città metropolitana si affida agli altri due, puntando su beni propri, su aree demaniali o sul Risanamento. I sindaci della provincia lo hanno scoperto da un comunicato stampa e già ieri piovevano mugugni.

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