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Pnrr a Messina: ecco i progetti in provincia, fondi a Sant'Agata e Taormina

Oltre al piano integrato che punta alla riqualificazione della Città del Ragazzo, la città metropolitana ne ha presentato un secondo, del valore di 76.492.548 di euro e che è la vera novità dell’intera operazione. Dieci progetti, divisi fra Messina, Sant’Agata e Taormina e non più su tutto il territorio provinciale come immaginato fino a pochi giorni dalla firma del decreto.
Con “Aree estese a valenza ambientale, culturale e turistico sociale”, verrà valorizzata e rigenerata, per cominciare, l’ex colonia Iria di Sant’Agata di Militello: con 21,6 milioni di euro l’area sulle colline nebroidee, rifunzionalizzando le palazzine in disuso, potrà divenire un centro periferico per lo sviluppo dei servizi turistici, una cittadella boureau alle porte del parco dei Nebrodi.
Sul fronte tirrenico l’investimento è finito, anche in questo caso, su un bene della città metropolitana: il complesso “Le Rocce” di Taormina. All’interno della riserva naturale orientata dell’ “Isola bella”, il complesso edilizio con 25 fabbricati può diventare, con 7,5 mln, una dependance della Città del Ragazzo e quindi al servizio di persone più fragili. In città, l’ex fonderia Ragno, accanto al liceo Archimede, con 2,2 milioni diventerà una bibloteca, mente, gli ex asili Iai di via S. Paolo (13,9 mln), sede del dipartimento Ambiente della città Metropolitana saranno riqualificati e aperti al pubblico.
Poi ci sono due altri gruppi di intervento. Uno è legato, come previsto dall’atto di indirizzo, al rapporto con il commissario per il risanamento, il prefetto Di Stani che ha proposto una serie di interventi in aree liberate o in fase di sgombero: largo Diogene (300.000 euro), Fondo De Pasquale (1,3 mln per verde e arredo urbano), via delle Mura (500.000 euro per il recupero della cinta storica), Camaro (3 mln per riqualificazione) e gli ex Magazzini Gazzi che sono una importante novità anche in ottica risanamento. Il ministero della Difesa è pronto a cedere gratuitamente l’area che si affaccia sulla via Bonino e dove un tempo c’era un insediamento della Marina. Con un investimento di 16 milioni di euro, nascerebbero 4 palazzine con 80 alloggi per il ricollocamento edilizio.
Infine c’è il ricco progetto di riqualificazione della estrema zona nord della città, nella zona di pertinenza della Riserva di Capo Peloro. Con 10 milioni di euro sarà valorizzata la zona di Torre Morandi (acquistata dal Comune), del Pilone, dell’area ex Sea Flight e del contesto urbano e naturalistico circostante.
Nel dettaglio, la somma verrebbe spesa per il ripristino delle dune, per salvare il beach rock tipico della zona, ma soprattutto per creare fra Torri Morandi e il Pilone il “Parco Peloro”, con essenze autoctone, l’edificio di Torri Morandi potrà diventare una sala espositiva e ancora un museo dello Stretto attorno al Pilone raggiungibile con una rampa panoramica e infine l’ex Seaflight, da poco passato in mano alla ex provincia, e per il quale è prevista la demolizione e rigenerazione in luogo di ritrovo e commercio, ospitando il “Mercato coperto di Capo Peloro” con vendita e consumo a km 0, ristorante e caffetteria.

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