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Truffe Inps a Messina, il gup decide 46 rinvii a giudizio

Si chiude con 46 rinvii a giudizio, sei proscioglimenti totali, e poi una serie di prescrizioni, la maxi udienza preliminare celebrata davanti al gup Ornella Pastore per uno dei due tronconi d’inchiesta sui casi di presunta truffa e di presunti falsi ai danni dell’Inps, in questo caso per il filone che riguarda i beneficiari delle prestazioni pensionistiche e previdenziali. A chiedere il rinvio a giudizio era stata il pm Rosanna Casabona, il magistrato che a suo tempo condusse le indagini.
In questo procedimento erano coinvolti in 58, con le ipotesi d’accusa di falso e truffa a vario titolo contestate, e si tratta dei beneficiari delle prestazioni, che provengono dalla città e dalla provincia, e in alcuni casi anche dalla Calabria.
Si trattava di: Rosa Arco, Maria Arnò, Francesca Artieri, Natale Assenzio, Giuseppe Barbusca, Concetto Basile, Giuseppe Belcuore, Rosa Belcuore, Roberto Belgio, Carmelo Benenati, Carlo Biagini, Domenica Bonaccorsi, Salvatore Angelo Bonaceto, Lucia Busà, Carmela Calabrò, Angela Maria Calabrò, Giovanna Cammaroto, Nunziata Chillemi, Maria D’Angelo, Domenico Da Casale, Maria Denaro, Carmelo Di Mento, Rosario Durante, Antonia Famà, Maria Letizia Ilaria Fugazzotto, Oreste Grassi, Vincenzo Gullì, Pasquale Iellamo, Maria Imbesi, Santi Irrera, Antonina Isaia, Maria Itin, Elena Helga Lamancusa, Annunziata Liuzzo, Giovanna Maccari, Domenica Magazzù, Antonino Malfa, Tindaro Carmelo Stefano Maniaci, Filippo Minutoli, Carmela Misa, Caterina Nastasi, Carmelo Nolasco, Domenico Pandolfino, Antonino Giuseppe Pino, Michela Pollara, Salvatore Porcino, Giuseppa Priolo, Domenica Romeo, Giuseppa Ruggeri, Federico San Giovanni, Lina Scimone, Rosanna Scionti, Giuseppe Sparacio, Francesco Talluto, Cecilia Tancredi, Maria Tringali, Antonino Trischitta, Maria Vadalà.

Il gup Pastore ha preso atto del decesso, avvenuto nelle more del procedimento, di Rosa Arco e Nunziata Chillemi; ha poi prosciolto da tutte le accuse con varie formule sei persone: Angelo Salvatore Bonaceto, Antonino Giuseppe Pino, Carmelo Di Mento, Giuseppe Sparacio, Maria Vadalà e Antonina Isaia; altre quattro persone hanno beneficiato della prescrizione di tutti i reati contestati: Giuseppe Barbusca, Concetto Basile, Giuseppe Priolo e Lina Scimone; ci sono state poi prescrizioni parziali per altri imputati. Per tutti gli altri 46 imputati rimasti il gup Pastore ha deciso il rinvio a giudizio, considerando gli indizi sussistenti per la svolgimento di un futuro processo.

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