Avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello del “brand Messina”. La chiusura di un cerchio aperto con uno dei primi oggetti del contendere tra l’ex sindaco Cateno De Luca ed il consiglio comunale, la fuoriuscita di Messina dalla fondazione Taormina Arte. E invece l’operazione “Messenion”, la nuova fondazione che avrebbe dovuto, nei piani di De Luca, occuparsi di promozione culturale, organizzazione di eventi anche artistici e sociali, «di rilevanza locale, nazionale ed internazionale», è durata appena qualche mese. A fine dicembre fu protagonista di uno degli ultimi atti approvati dalla giunta De Luca, dieci giorni fa è stata affossata prima di nascere dal consiglio comunale. Che ha riservato l’ultimo schiaffo, sebbene postumo, all’ex sindaco.
Il voto è stato anche stavolta trasversale, tanto quanto trasversale è stata la maggioranza-opposizione degli ultimi mesi: Pd, M5S, genovesiani, Sicilia Futura, leghisti, più le astensioni di Forza Italia, gli unici sì sono stati dei deluchiani Cipolla e Giannetto. L’Aula ha così bocciato non solo la costituzione della Fondazione, ma anche lo statuto della stessa ed un altro passaggio chiave, la destinazione del fondo di dotazione iniziale di 100 mila euro (altrettanti sarebbero stati destinati dalla Città metropolitana).
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