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Ucraina, l'ex sindaco di Messina Accorinti: "Escludere dai Giochi Olimpici chi fa guerra"

Tanti consensi per un’idea nata dalla constatazione dell’efficacia e dall’impatto avuto dall’esclusione degli atleti e delle squadre russe dalle competizioni

Renato Accorinti

Rendere automatica l’esclusione dai Giochi Olimpici delle Nazioni che promuovono azioni di guerra. E’ la proposta che arriva da Renato Accorinti, ex-sindaco di Messina ed esponente storico dei movimenti pacifisti e nonviolenti del nostro paese, ufficializzata a Montecitorio alla presenza di alcuni parlamentari che l’hanno già sottoscritta. Il percorso individuato da Accorinti e dagli altri sostenitori della proposta è quello di partire dalla pressione bipartisan del Parlamento, per convincere la dirigenza del Coni a portarla al Cio e farla discutere. Un’idea, quella di Accorinti, nata dalla constatazione dell’efficacia e dall’impatto avuto dall’esclusione degli atleti e delle squadre russe dalle competizioni, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina.

«Questo tipo di azione - ha osservato Accorinti - deve diventare strutturale, deve valere per tutti. Se si varca la linea dell’invasione, dell’aggressione a un’altra Nazione, si deve essere esclusi, anche se si tratta di un paese occidentale. Occorre riuscire a spingere a livello parlamentare, per portare la proposta al Coni, affinché il presidente Malagò la porti a sua volta al Cio. E’ una proposta dirompente - prosegue - un cambio di passo: lo sport è l’immagine di una Nazione, non a caso la Russia ha vivacemente protestato per l’esclusione delle sue squadre e dei suoi atleti dalle competizioni. Bisogna essere coerenti con lo spirito olimpico, guerra e sport sono ossimori. Il Cio potrebbe promuovere anche azioni di pace tra i paesi in guerra, può aiutare la diplomazia. Ho contattato tutti i partiti - ha concluso - dall’estrema destra all’estrema sinistra e sono tutti d’accordo. Non ho trovato una sola forza politica contraria».

Tra i parlamentari presenti alla conferenza stampa, l’ex-ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, per il quale «lo sport deve essere uno strumento di pacificazione tra i popoli, e sono fiero che questa proposta giunga dall’Italia» e Stefano Fassina, di LeU, che ha parlato di «iniziativa di grande valore simbolico» e di «messaggio forte». «Ora bisogna trovare il modo di formalizzare - ha aggiunto Fassina - con una mozione o direttamente con una lettera indirizzata al presidente del Coni e firmata da tutti i capigruppo parlamentari». Per Francesco D’Uva, di M5s, «il sostegno è doveroso, nel momento in cui le certezze di pace in Europa stanno venendo meno, determinando una situazione delicatissima».

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