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Messina, la piazza dello spaccio a Giostra: i giudici decidono due condanne

La pena più dura, 8 anni e 6 mesi di reclusione, è stata inflitta a Giusi Stracuzzi, la compagna del “capo” Gaetano Mauro

Si chiude con due condanne, una parecchio pesante, e un’assoluzione, il processo-stralcio dei tre riti ordinari per l’operazione antidroga “Festa in maschera”, su un gruppo ben organizzato che spacciava droga e che aveva la propria base operativa nel quartiere di Giostra. Il risultato di una lunga indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. In nove, a suo tempo, davanti al gup Fabio Pagana in udienza preliminare, avevano chiesto il giudizio con le forme del rito abbreviato, e quindi avevano ottenuto lo “sconto” di pena di un terzo, mentre in tre avevano invece scelto di proseguire con il rito ordinario. Si trattava di Giusi Stracuzzi, Orazio Margurio e Antonio Gullì.

E proprio loro tre ieri sono stati giudicati dalla prima sezione penale del tribunale. Il collegio presieduto dal giudice Letteria Silipigni ha deciso per due condanne e un’assoluzione.
A Giusi Stracuzzi sono stati inflitti ben 8 anni e 6 mesi di reclusione, oltre alla pena aggiuntiva dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. È stata esclusa l’aggravante dell’associazione a delinquere armata e le sono state concesse le attenuanti generiche. È la compagna di Gaetano Mauro, ritento il capo dell’organizzazione - figlio di Carmelo Mauro “tirinnanna”, ucciso il 22 maggio del 2001 in un agguato mafioso all'incrocio tra viale Giostra e viale Regina Elena -, e già condannato in abbreviato a 15 anni e 8 mesi di reclusione. Per Orazio Margurio i giudici hanno deciso la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione. È stato invece assolto da tutte le accuse contestate con formula piena («per non aver commesso il fatto»), Antonio Gullì. I tre sono stati assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro, Carlo Autru Ryolo, Giuseppe Donato e Filippo Cusmano.

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