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S. Agata Militello, Maurizio Croce: «Il Contratto di costa non è stato tradito»

Le parole del direttore della struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico

Nessun tramonto della filosofia ispiratrice, né abbandono dell’ambizioso piano della Regione per la salvaguardia e riqualificazione di oltre 85 km di fascia costiera da Tusa a Patti, tradotto nel “Contratto di Costa Tirreno1”. Una proposta strategica ed imponente, per mettere in sicurezza il martoriato litorale tirrenico e restituire alla fruizione decine di chilometri di spiagge pressoché scomparse, per la quale è in corso l’attività di progettazione definitiva ed esecutiva per consentire di mandare in gara gli interventi. Ad assicurarlo è il direttore della struttura commissariale regionale contro il dissesto idrogeologico, Maurizio Croce, che illustra lo stato dell’arte e alcuni passaggi nell’iter di realizzazione del piano, presentato nel 2019, più volte oggetto di contestazioni tra cui quelle di Legambiente Nebrodi che (come da noi riferito nell’edizione di lunedì scorso) ha sollecitato il presidente Musumeci a fare chiarezza.
Maurizio Croce, a che punto siamo con la progettazione degli interventi del Contratto di costa?
«I tre lotti stanno andando avanti parallelamente. Si stanno facendo i prelievi ed i campionamenti delle sabbie di tutte le aste fluviali che scendono a mare. Immagino che entro la fine di maggio o giugno potremo avere i progetti per poter andare in gara».
Le progettazioni sono state aggiudicate a fine 2020, perché si è ancora a questo punto?
«Non bisogna dimenticare che, dopo la sottoscrizione del contratto di costa, a dicembre 2019 ci fu una fortissima mareggiata di tramontana, che ha fatto danni non indifferenti. Per cristallizzare la situazione si è quindi pensato di ripristinare alcune delle barriere esistenti e mettere una difesa. Abbiamo sospeso dunque le procedure nelle more dell’esecuzione dei primi interventi e quindi inserire nella nuova ipotesi progettuale la variazione dello stato dell’arte. Non è vero che non è stato fatto nulla, non si poteva lasciare per anni il litorale alla mercé delle mareggiate e con un litorale più o meno difeso stiamo facendo il progetto che, diversamente, non sarebbe stato nemmeno possibile, visto che ad ogni mareggiata lo stato dell’arte sarebbe cambiato».

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