Una presenza mafiosa ormai “standardizzata” tra la città e la provincia. Tra Cosa nostra barcellonese capace sempre e comunque di rinascere, i gruppi dei Nebrodi e la cosca messinese-catanese Romeo-Santapaola. Organizzazioni ognuna con peculiarità e rapporti di “amicizia” diversi. Il traffico rilevantissimo di droga che passa da Messina. I comitati d’affari come zona grigia consolidata. Tutto questo frutto purtroppo di una sottovalutazione dei vari fenomeni criminali. C’è questo e tanto altro nella relazione annuale del procuratore capo di Messina Maurizio de Lucia, che traccia un quadro generale delle dinamiche mafiose e criminali tra la città e la provincia, con gli aggiornamenti che anno dopo anno scaturiscono dalle più recenti indagini. Ed è un’analisi che come ogni anno affrontiamo in più step. Ecco la prima puntata che dà una lettura globale dell’intero territorio peloritano.
La presenza mafiosa
Il territorio del distretto di Messina e quello del circondario di Messina - scrive il procuratore de Lucia -, sono storicamente caratterizzati dalla presenza criminale di tipo mafioso. Le attività investigative, anche recentissime, confermano il dato secondo il quale le organizzazioni criminali operanti nel distretto presentano caratteristiche che, sotto il profilo della struttura, del radicamento territoriale e delle capacità di rigenerarsi, le differenziano profondamente tra loro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina