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Messina, la Patrimonio Spa della discordia: «Nessun atto di compravendita»

Così il dirigente del dipartimento Politiche per la casa risponde ai dubbi del Pd. Tutte le pratiche degli alloggi sono state istruite dagli uffici comunali e non dalla società. Eppure la relazione di De Luca diceva altro...

«Uno strumento indispensabile». «Una società che sta facendo un ottimo lavoro, con eccellenti risultati». Così, nella sua relazione di fine mandato, Cateno De Luca descrive la Patrimonio Spa, l’ultimo oggetto del contendere con il consiglio comunale, protagonista dello scontro finale, prima delle dimissioni. Dopo averla costituita nel 2019 (era parte del pacchetto “Salva Messina” proposto nel 2018 dal sindaco con la solita formula “prendere o lasciare”), a fine dicembre il consiglio comunale ha deciso di metterla subito in liquidazione. Scatenando le ire dell’ex sindaco.
Dopo qualche settimana, i consiglieri comunali di Pd e LiberaMe, con in testa Alessandro Russo, sono andati più a fondo, presentando una richiesta di accesso agli atti agli uffici comunali. Cinque i punti chiave sui quali il Pd ha chiesto i documenti, relativi alla vendita di alloggi comunali: il numero degli di compravendita istruiti e portati a conclusione dalla società Patrimonio Spa dalla sua costituzione; il numero di alloggi venduti nel 2021, raffrontato al numero dei cinque anni precedenti; il numero di unità di personale del dipartimento Patrimonio dedicato alle vendite di alloggi comunali; il numero di unità di personale del dipartimento Patrimonio dedicato al controllo di regolarità contabile, preliminare alla vendita di immobili comunali.

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