«Non è più tempo di tacere». Lo afferma la salesiana, Suor Marilena Mercurio, coprotagonista con don Salvino Raia della “Primavera” di Barcellona che portò alla nascita dell’antiracket e alla riscoperta dei valori su cui si fonda la società civile, in una lettera pubblica rivolta, alle associazioni e alle realtà sociali e agli stessi cittadini di buona volontà che condividono “principi di legalità”, con l’invito alle stesse o ai comuni cittadini di condividerla e firmarla. La parola d’ordine lanciata da suor Marilena è: «Io con la mafia non ci sto». Nella lettera si spiega: «I risultati che emergono dalle recenti operazioni antimafia ci consegnano un quadro drammatico della realtà del nostro territorio. Nonostante un’apparente tranquillità e i tanti arresti di questi anni, che hanno fortemente indebolito il “gotha mafioso”. La criminalità organizzata ha saputo riorganizzarsi per portare avanti i propri affari. Restano numerose le estorsioni, le quali rappresentano solo apparentemente un aspetto di secondaria importanza tra le attività mafiose. Al contrario – prosegue suor Marilena – il pizzo rimane il perno dell’organizzazione criminale, perché assicura il controllo del territorio e dell’economia, equivale al riconoscimento dell’autorità mafiosa ed è imposto a tutti, grandi e piccoli imprenditori». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina