Messina, e la sua provincia, si mettono in corsa per cercare di recuperare finanziamenti per migliorare il ciclo dei rifiuti dal Pnrr. Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha un capitolo specifico destinato alla realizzazione di nuovi impianti e ammodernamento di impianti esistenti. Si tratta di fondi, circa 600 milioni di euro, che possono finanziare progetti, in Sicilia, presentati dalle Srr e non dai singoli comuni. E la Srr città metropolitana presieduta dall’ex assessore Dafne Musolino, ha già presentato tre proposte e altre due sono in via definizione e saranno inviate al Ministero entro la scadenza, recentemente prorogata al 16 marzo.
Quello che ha il più avanzato stato di progettazione è quello che riguarda il trattamento della frazione umida e di supporto al ciclo depurativo dell’impianto di Mili. In pratica si tratta un nuovo impianto progettato per lavorare 50.000 tonnellate di frazione umida all’anno. I rifiuti organici vengono “digeriti” in un’attività anaerobica, , nella parte sotterranea dell’impianto. Sarebbe dovuto essere finanziato con i fondi Po Fesr ma i 33,6 milioni potranno essere “girati” sul Pnrr.
Un progetto innovativo riguarda il miglioramento e la meccanizzazione delle isole ecologiche. In 16 comuni (Messina, Villafranca Tirrena, Terme Vigliatore, Torregrotta, Santa Lucia del Mela, Fiumedinisi, Pace del Mela, Taormina, Condrò, Giardini Naxos, Mandanici, Roccafiorita, Scaletta, Spadafora, Rometta e Letojanni) saranno realizzati nuovi impianti o saranno ammodernati. Sempre a Pace e in collaborazione con Messina Servizi, la Srr propone il finanziamento del raddoppio della linea per il trattamento della materia plastica, questo per un valore di 3 milioni di euro.
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