A Salvatore Gatto, proconsole per Milazzo e dintorni del barcellonese Carmelo Vito Foti, oltre all’incendio doloso dei locali del “Santorini” di Monforte San Giorgio, si contestano una serie di estorsioni ai danni di operatori economici di Milazzo. Tutte estorsioni aggravate dalle modalità mafiose.
Gatto, da solo, ricorrendo a minacce anche implicite in forza della sua aspirazione di far parte del gruppo mafioso dei “barcellonesi”, facendo presagire alle vittime il rischio di attentati avrebbe costretto nel luglio 2019 l’imprenditore Paolo Laquidara, gestore del locale “Capriccio Lounge bar” di Capo Milazzo, in relazione agli intrattenimenti serali organizzati presso il suo locale, ad impiegare personale per la vigilanza e sicurezza, unicamente riferibile allo stesso Salvatore Gatto ed “in misura maggiore rispetto alle reali necessità”. Lo stesso imprenditore sarebbe stato costretto anche a corrispondere allo stesso personale suggerito da Gatto compensi esorbitanti e somme non dovute, imponendo anche la chiusura del locale, in anticipo rispetto all’orario stabilito dallo stesso gestore.
Con analoghe modalità tipiche delle organizzazioni mafiose, sempre Salvatore Gatto, agendo da solo tra l’aprile 2018 e l’aprile 2019, in talune occasioni picchiando le stesse vittime, Stefano Russo, Francesco Rantuccio, sottintendendo e prospettando l’eventualità di attentati, costringeva un altro imprenditore di Barcellona, Filippo Benenati, gli stessi Russo e Rantuccio e Antonino Napoli (a cui è riferibile la società Rng srl), in relazione agli intrattenimenti serali organizzati presso vari locali tra cui quelli ad insegna “Shoree” “Paradiso”, ad impiegare personale per la vigilanza e sicurezza unicamente riferibile allo stesso Gatto, sempre in numero superiore alle reali necessità e con compensi maggiorati nell’ordine di 300 euro per ogni serata percepite dal Gatto (oltre alla somma dovuta per il servizio di sicurezza), somme non dovute rispetto ai servizi resi. Inoltre agli stessi operatori economici era stato imposta la scelta di un “dj” di esclusivo gradimento dello stesso Salvatore Gatto e il licenziamento di Luana Stagno e al suo posto l’assunzione di una cugina dello stesso Gatto, oltre alla disponibilità di un tavolo riservato per le sue esigente, in occasione degli eventi organizzati presso gli stessi locali gestiti dai medesimi imprenditori.
Altro episodio estorsivo ha visto Salvatore Gatto agire insieme a Roberto Merlino, con violenza consistita nel rovesciare per terra della cassette di prodotti ortofrutticoli, acquistati dalle vittime presso altri fornitoti, costringevano Giacinto Russo e Caterina Malsano, imprenditori nel settore ortofrutticolo, a rifornirsi presso Roberto Merlino di “merce non richiesta o in quantità maggiore rispetto al reale fabbisogno, applicando prezzi maggiorati rispetto al mercato, impedendo loro di rivolgersi ad altri fornitori, e costringendoli a corrispondere somme di denaro non dovute”. Altra estorsione “fuori porta” si è consumata il 24 settembre 2018 ai danni di un locale di Villafranca Tirrena, il “Canarino brillo”. Anche in questo caso Salvatore Gatto ha imposto all’esercente il personale di vigilanza e sicurezza alle sue inaccettabili condizioni.
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